34. Quello del retino è stato un salto
Che tristezza Michele, è passato più di un secolo ma… Leggi tutto »34. Quello del retino è stato un salto
Che tristezza Michele, è passato più di un secolo ma… Leggi tutto »34. Quello del retino è stato un salto
La divisione di base è fra immagini automatiche che si… Leggi tutto »30. Mille volte la Gioconda
Mio Dio, se esiste un ritocco enorme del soggetto è… Leggi tutto »23. Mentendo quasi sempre
(Cartoline a Ponzone) a cura di Lost Dream Editions
Ho avuto l’impressione di riconoscerlo subito l’angolo da cui le due fotografe dilettanti stanno faticosamente cercando di prelevare un’immagine ottica. Se non mi sbaglio, è quello dove sono solito parcheggiare la bicicletta, quando vado a immergermi nella sotterranea Feltrinelli di Piazza del Duomo. La didascalia che accompagna l’immagine, di Charles H. Traub, è avara: «Milano 1981». Le fotografie di valenti fotografi che mostrano un fotografo che sta fotografando mi hanno sempre incuriosito e dato da pensare: soprattutto quando, come in questo caso, è ignoto il soggetto che ha fatto nascere il desiderio di conservare un ricordo visivo di quanto si sta guardando. Un ricordo visivo miniaturizzato e enormemente impoverito, come quello fissato sul negativo di ridotte dimensioni utilizzato nelle macchinette di scarsa qualità usate dalle due anziane turiste: Ando Gilardi ha scritto delle splendide pagine sull’inevitabileLeggi tutto »Le ragioni della fotografia.
(una foto al giorno leva l’ignoranza di torno) a cura di Lost Dream Editions
Il vecchio rullino per fotografie analogiche conteneva 36 pose, un multiplo di 6, evidente omaggio al sistema sessagesimale usato dagli antichi abitanti della Mesopotamia, sistema che ritroviamo anche nella misurazione del tempo e degli angoli: il rullino era stato infatti già inventato dai Sumeri. Conteneva però solo una posa, come le successive lastre fotografiche, ovviamente latente prima di essere sviluppata. Perché l’immagine fosse rivelata, bisognava fare scorrere il rullino sull’argilla umida dell’Eufrate: si otteneva così, contemporaneamente, un’immagine in positivo. Le attrezzature per produrre le immagini automatiche erano estremamente costose e quindi riservate a pochi Leggi tutto »Per una critica della demenza televisiva
Omaggio a William Henry Fox Talbot e ai creatori di immagini
Site specific di Enzo Bersezio e Silvio Ortolani,
Video e fotografie di Franco Borrelli
a cura di Daniela Giordi
segue il comunicato diffuso da ABF|Scatola Chiara:
“Un Site Specific in ABF|Scatola Chiara, costruito intorno ad un nucleo di considerazioni legate alla pulsione che induce alla creazione di segni, disegni e copie dal vero. L’analisi è rivolta alla produzione e riproduzione di immagini; l’evento è un omaggio a William Henry Fox Talbot, un protofotografo al quale siamo debitori per l’impegno profuso pionieristicamente nell’imprimere grazie alla fotochimica le immagini sulla carta. L’azione artistica consiste principalmente nell’aver disegnato le pareti della galleria ispirandosi ad una fotografia di Fox Talbot ed è stata compiuta da Enzo Bersezio e Silvio Ortolani. I due autori hanno liberamente copiato “Oak Tree in Winter”, una quercia fotografata probabilmente nell’inverno del 1842 o nel successivo, nella tenuta di Lacock Abbey, Wiltshire UK.
La fotografia scelta come spunto di riflessione ha un taglio artistico e poetico, l’albero così rappresentato e la Leggi tutto »Oak tree in Winter
Fu a San Samuele, una delle tante chiese della meravigliosa… Leggi tutto »Miracolo a Milano