Gridare “pace” o costruirla?
La pace non deve essere invocata come un miracolo, quando… Leggi tutto »Gridare “pace” o costruirla?
La pace non deve essere invocata come un miracolo, quando… Leggi tutto »Gridare “pace” o costruirla?
“Mangiato che ho, ritorno nell’hosteria: quivi è l’hoste, per l’ordinario, un beccaio, un mugnaio, due fornaciai. Con questi io m’ingaglioffo per tutto dì giuocando a cricca, a trich-trac, e poi dove nascono mille contese e infiniti dispetti di parole iniuriose; e il più delle volte si combatte un quattrino, e siamo sentiti non di manco gridare da San Casciano”
Così scriveva Niccolò Machiavelli all’amico Francesco Vettori nel dicembre del 1513, in piena rinascita delle arti, ma anche di un fenomeno che, rimasto in sordina per tutto il Medioevo, tra Quattrocento e Cinquecento torna a divertire, ma anche a devastare le vite umane: il gioco d’azzardo.
Illustre schiavo della pratica, Machiavelli non si faceva Leggi tutto »Il vizio dell’azzardo
È un gioco.
È il simbolo del ciclo della vita.
È il modo più istintivo di avvicinarsi al cielo.
È abisso , vertigine e metafora dell’orgasmo.
L’altalena, innocente trastullo, oscilla tra il cielo e la terra. Con il suo continuo alternarsi di quiete e movimento ricorda le fasi lunari e il nostro procedere in bilico tra la vita e la morte.
Un antico mito greco all’origine dell’altalena racconta che un pastore ateniese di nome Icario, avendo ospitato Dioniso errante, ricevette dal dioLeggi tutto »La tarantola in altalena
Che belli i tempi in cui gioco e sport erano la stessa cosa! Non ci si accorgeva del fiatone né della fatica.
Quel che guidava il movimento era l’immaginazione. Quel che arricchiva l’immaginazione era il movimento.
I giochi più belli del passato non si compravano, si facevano … “facevamo che io ero…“.
Anche adesso, a pensarci bene!
Leggi tutto »Vietato … a chi?!
L’incomprensibile passione di mio figlio per gli scacchi e il suo trionfante grido “Scacco matto!” durante l’ultima partita, mi hanno indotto a cercare di capire con chi dovessi prendermela per l’invenzione di questo gioco strategico in cui non riesco a raccapezzarmi.
La ricerca di un colpevole, oltre a trasportarmi in un mondo leggendario in cui gli scacchi vengono inventati una volta da un bramino, un’altra da un principe, un’altra ancora da un mercante (sempre allo scopo di dimostrare la necessità di sacrificare delle vite preziose in battaglia) mi ha anche rallegrato con un inaspettato elenco di arabismi entrati nell’uso quotidiano della nostra lingua.
Sì, perché l’esclamazione “Scacco matto” deriva dall’arabo shāh māt, la frase conclusiva della partita che vuol dire “lo scià è morto”, ma anche il termine alfiere è mutuato dallo spagnolo alférez, che a sua volta viene dal vocabolo arabo al-fīl “elefante“.Leggi tutto »Scialla mà!!!
Cosa fate sotto l’ombrellone? Cosa leggete sdraiati sull’amaca?
Parole crociate, rebus, indovinelli?
Bene, sappiate che questa passione per l’enigmistica risale a secoli fa, ma non nasce come un passatempo.Leggi tutto »Cercando la bussola
Divinità antichissima probabilmente derivata dalla Tiche greca, la Fortuna, nell’antica Roma, era la dea dell’Abbondanza che presiedeva alla fecondità della natura, alla prosperità della vita umana e al benessere. Col passare del tempo essa divenne anche dea della sorte favorevole o avversaLeggi tutto »L’inafferrabile Dea della Crisi