La feconda melagrana
Il Melograno è un albero che da sempre la tradizione… Leggi tutto »La feconda melagrana
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La coltivazione della canapa per ottenere carta, cordame e fibre… Leggi tutto »Fibre di canapa
Tra le piante “magiche” più conosciute della storia, senza dubbio… Leggi tutto »Atropa belladonna
La pianta del rosmarino, nota soprattutto come erba aromatica utilizzata in cucina, porta già nel nome le sue radici mediterranee, l’etimologia deriva infatti dal latino rus maris (rugiada di mare) o rosa maris (rosa di mare).
E proprio dal mare, racconta una leggenda, il rosmarino sorge avviluppato al corpo nascente della dea Afrodite. Con le radici affondate tra le rocce costiere, il profumato cespuglio costellato di fiorellini blu protende le braccia verso il sole, il suo mitologico amante Apollo. Ed è Ovidio che, nelle Metamorfosi, rivela come Leggi tutto »Rosmarino: la pianta del ricordo
Considerato quanti pochi sovrani del passato siano morti per cause naturali, non deve stupire che molti di essi si appassionassero allo studio della medicina e delle piante, con una particolare predilezione per i veleni. Fosse per difesa o fosse per offesa, questo sapere pareva indispensabile per chi volesse mantenersi a lungo su un trono.
Siamo abituati ad associare l’uso dei veleni nelle corti, all’epoca rinascimentale, ma in realtà l’uso di piante e veleni da parte dei regnanti risale a Leggi tutto »Veleni reali
I Gonzaga se li facevano mandare fino a Mantova da Casale Monferrato, mentre gli Sforza rifornivano la loro corte milanese con regolari invii da Tortona. Le cucine rinascimentali non potevano restare a corto di tartufi, prelibatezza delle nostre terre e da tempi immemorabili, tra i cibi più ricercati al mondo. Sebbene si trovino citati per la prima volta nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio (I sec. d.C.), si ritiene che questi preziosi funghi, che nascono tra le radici delle querce, dei noccioli, dei carpini, fossero già conosciuti diversi secoli prima dagli Etruschi e, ancoraLeggi tutto »A tartufi!
Uno dei miei più vividi ricordi di bambina, associato alle vacanze estive, è quello degli infiniti campi di peschi carichi, che scorrevano velocemente lungo l’autostrada per chilometri e chilometri, suscitandomi un irrazionale desiderio di furto che ancora mi imbarazza.
Mio padre, nato in campagna, ridendo diceva che rubare un frutto non era rubare; lui, che da bambino durante la bella stagione viveva arrampicato sulle piante, infatti doveva ben saperlo! AncheLeggi tutto »Rosea pesca delle mie brame
L’autunno ha qualcosa di magico e i suoi frutti, lungi dall’evocare la successiva carestia invernale, sembrano racchiudere in sé l’ultimo intenso calore della bella stagione, sia nelle forme piene e tonde sia nelle tinte morbide e calde. Il lucido marrone delle castagne, la dolcezza dei fichi, l’allegra varietà delle zucche, il profumo terroso dei funghi, la potenza energetica delle noci, la ricchezza dell’uva, lo splendore delle melagrane, la morbidezza delle nespole e dei cachi, la croccantezza delle mele, il sapore inconfondibile delle nocciole non costituiscono solamente un tripudio di colori e sapori, ma sono da sempre alla base della nostra alimentazione.
Questi frutti, protagonisti della tavola fin dagli albori della civiltà, non potevano che produrre leggende straordinarie. Si racconta ad esempio che le castagne (dette anche “pane d’albero”Leggi tutto »Frutti d’autunno