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Giornata mondiale del teatro

Il teatro moderno, figurina cromolitografica - elaboirazione ©Fototeca Gilardi

Sabato 27 marzo si celebra la giornata mondiale del Teatro e mai come quest’anno risulta evidente la sua importanza. Ridare con urgenza spazio e ossigeno ai palcoscenici e agli spettacoli dal vivo rappresenterebbe certo un immenso aiuto per la nostra psiche, che necessita di stare in salute non meno del nostro corpo.
In quest’opera di guarigione dell’anima il teatro è fondamentale in quanto nasce come una delle più antiche e istintive manifestazioni culturali dell’umanità, quella in cui abbiamo imparato, attraverso i millenni, a raccontare noi stessi e a tramandare archetipi ed emozioni collettive.
Questa significativa ricorrenza non è di recente creazione, venne infatti stabilita nel lontano 1961 durante il IX Congresso mondiale dell’Istituto Internazionale del Teatro, la più importante organizzazione non governativa nel campo delle arti della scena, nata nel 1948 per iniziativa dell’U.N.E.S.C.O.
Ora, per la prima volta dal 1962, l’evento mondiale vedrà i teatri di tutto il mondo serrati; attoriattrici e maestranze saranno uniti, nel loro dolore e nella loro protesta, ai milioni di appassionati spettatori, “a digiuno” da 12 mesi. Tuttavia, come avviene ogni anno, anche in questo 2021 pieno di palcoscenici vuoti una personalità del mondo del teatro condividerà le proprie riflessioni sul tema, attraverso un “messaggio internazionale” che stavolta purtroppo non potrà essere letto in ogni teatro davanti a un pubblico prima della rappresentazione della sera, come avveniva in passato.
L’autore del primo messaggio internazionale nel 1962 fu il celebre drammaturgo Jean Cocteau, quest’anno invece l’onore (e l’onere) di lanciare un messaggio di speranza per il teatro è toccato alla straordinaria Ellen Mirren, amatissima e magistrale interprete della sovrana più longeva di sempre. Ecco le sue parole.

“Questo è un momento così difficile per lo spettacolo dal vivo e molti artisti, tecnici, artigiani e artigiane hanno lottato in una professione già piena di insicurezze. Forse questa insicurezza sempre presente li ha resi più capaci di sopravvivere, con intelligenza e coraggio, a questa pandemia. La loro immaginazione si è già tradotta, in queste nuove circostanze, in modi di comunicare creativi, divertenti e toccanti, naturalmente soprattutto grazie a internet. Da quando esistono sul pianeta, gli esseri umani si sono raccontati storie. La bellissima cultura del teatro vivrà finché ci saremo. L’urgenza creativa di scrittori, designer, danzatori, cantanti, attori, musicisti, registi non sarà mai soffocata e nel prossimo futuro rifiorirà con una nuova energia e una nuova comprensione del mondo che noi tutti condividiamo. Non vedo l’ora!”

(anche tu hai visto il sorriso e l’inchino? … anche tu hai sentito lo scroscio di applausi? … hai applaudito e sperato, vero? … inguaribile romantico/a! … “to play” … “jouer” …Chissà in quante altre lingue il verbo “recitare” significa “giocare”? … era bello giocare … torneremo a farlo … presto…). SIPARIO.

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