Mai come oggi il nostro paese è spezzato in due.
E non si tratta delle solite guerre intestine. Neppure di tifo calcistico.
Stavolta si tratta di clima.
Sì, proprio quella faccenda che ci ha fatto nascondere la testa sotto la sabbia fino a che abbiamo potuto, ma che ora si manifesta in tutta la sua potenza.
Mentre il Nord è devastato da nubifragi e grandinate epiche, il Sud brucia senza controllo distrutto dal fuoco.
Certo una parte degli incendi siciliani di questi giorni porta ben impressa l’intenzione dolosa, ma la responsabilità umana è piuttosto chiara anche in quelli che dolosi non sono.
Gira un video impressionante sui cavi dell’alta tensione a Catania, che sfrigolano scintillando e mandando fiamme. Si tratta di mancata manutenzione combinata a un sovraccarico della linea per l’eccessiva richiesta di energia dovuta al troppo caldo.
Un caldo che alcuni ritengono eccezionale e altri “normale”, ma senz’altro è aggravato da tutta una serie di comportamenti umani che vanno dalla distruzione delle aree verdi alla cementificazione selvaggia.
È complicato capire che vaste zone boschive potrebbero abbattere di parecchio la richiesta di energia elettrica?
Non è chiaro anche a un bambino che sotto un albero, un umano sopravvive meglio al caldo?
E i milioni di condizionatori diventati ormai indispensabili nelle nostre inumane città, quanto aumentano la temperatura esterna?
Così tra irresponsabilità antiche, e recenti atti criminali, il caldo eccezionale trova alleati masochisti proprio tra di noi.
Cercare di assolversi collettivamente negando che la situazione climatica sia devastante, sta già facendo di noi delle “rane bollite”. La fiamma si sta alzando e non ci muoviamo di un centimetro.
Fuoco, vento e ghiaccio
Ma non saremo mica responsabili anche delle tempeste e dei nubifragi nel nord?
A meno che non crediate nelle scie chimiche, direi di no. Tuttavia queste “piaghe bibliche”, iniziate con le alluvioni di maggio, hanno tutto l’aspetto di un’Apocalisse prossima ventura.
E possiamo anche cercare nel nostro passato climatico alcuni anni eccezionali esattamente identici a quelli che stiamo vivendo. Li troveremmo senz’altro. Tuttavia c’è un dettaglio che ci sfugge.
Queste estati tropicali sono divenute sempre più frequenti, fino a trasformarsi in un fenomeno annuale.
L’Italia sta diventando lentamente un paese dal clima tropicale, dove i fenomeni atmosferici saranno sempre più estremi e intensi.
Ed è tragicamente sguarnita per affrontare questo cambiamento.
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fuori dai circuiti mainstream