A volte vale la pena di osservare più da vicino le immagini di archivio.
Spesso capita infatti di scoprire delle vere perle di umorismo involontario.
È il caso, ad esempio, delle antiche pubblicità tabellari dei periodici del XIX e XX secolo.
Tra esilaranti nomi di fantasia e deliziose descrizioni piene di termini arcaici, scorrendo i piccoli annunci dei giornali a cavallo tra Ottocento e Novecento, c’è da perdersi.
In un trafiletto di 4 righe si pubblicizza un cavaturaccioli che lascia intero il turacciolo così è possibile usarlo più di una volta (ma dai!) e capace addirittura di lasciare intatta la bottiglia!
Poco sopra si raccomanda l’uso di una tale “Carta asmatica Giquel” da bruciare per curare asma e bronchiti. Peccato che sia intrisa di “nitrato di potassa” che, se scaldato, l’asma la provoca, non la guarisce.
In questi annunci pubblicitari, spesso di vendita per corrispondenza (antenata di quella on-line), la parola ha il ruolo principale.
Le immagini, decisamente superflue, appaiono raramente.
Un annuncio illustrato vede, ad esempio, una specie di vignetta umoristica in cui una signora grassa non riesce a passare tra una siepe e una panchina.
L’amica snella la apostofa esclamando: “Siete troppo grassa!” E poi aggiunge: “Prendete l’Antipolisarcico Kramer!”
Antipolisarcico … rendiamoci conto!
La “polisarcia” indica l’abbondanza di tessuto molle. Per intenderci … la ciccia.
E sul lato, un breve testo dal tono medico descrive i danni che “la pinguedine” (termine meraviglioso) procura alla salute.
Molto spesso queste pubblicità utilizzano termini sanitari, alludono a misteriose (per il profano) sostanze chimiche e millantano proprietà salutistiche dubbie o inesistenti.
L’allure scientifica però cattura il lettore e lo convince della bontà del prodotto.
Come resistere infatti alla “Cintura elettro-galvanica della Salute – necessaria a tutti – sistema del Dott. Carter Moffat”?
… sì perché c’è quasi sempre un dottore di mezzo, meglio se straniero.
La cintura miracolosa rappresenta un rimedio alle congestioni, alle malattie nervose, alla perdita di memoria, alle palpitazioni. E così en passant, nel mezzo, viene infilata anche l’impotenza, vera esca per il lettore.
Ma c’è anche chi esagera. Chi potrebbe rivaleggiare con una moderna Wanna Marchi.
In un annuncio ornato da due teste particolarmente capellute, un lungo testo le spara veramente grosse.
“Si può, per la verità mediante Mos Balsam far crescere in otto giorni la barba e i capelli. Vecchi e giovani, uomini e donne non si servono che del Mos Balsam per far tornare barba, capelli e sopracciglia. […] per la sua influenza sulle papille fa sì che i capelli incomincino immediatamente a spuntare.”
Ma non contenti promettono anche un indennizzo di £ 5000 agli insoddisfatti.
Un capolavoro!
Mai come quello che, sinceramente, ti dice che ti sta vendendo acqua fresca, e tu ci caschi lo stesso.
“ACQUA INGLESE per tingere capelli e barba. Chiara come acqua pura, priva di qualsiasi acido, non nuoce minimamente, rinforza i bulbi, ammorbidisce i capelli, li fa apparire del colore naturale, non sporca la pelle. – Si usa con una semplicità straordinaria.”
Ma come? Non vuoi spendere sei misere lire per una bottiglia, compresa di istruzioni?
Insomma l’elenco sarebbe lunghissimo. E spesso si trovano i “progenitori” di prodotti ancora sul mercato.
Si va dai pattini da strada (“eleganti e aristocratici”), alla crema Nivea che promette a grandi lettere “Pigmentazione normale, cioè abbronzamento uniforme …”.
E passando dal cuoci uovo per single, agli speroni da ghiaccio, alla trombetta-fanfara, capita di imbattersi in un misterioso prodotto che cura gli ubriachi “a loro insaputa”.
Guardate, leggete … non rimarrete delusi.
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