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Elisabetta “di platino”

moneta inglese con la testa della Regina Elisabetta II, elaborazione ©FototecaGilardi

La mattina del 6 febbraio 1952 re Giorgio VI moriva a Sandringham, la residenza di campagna della famiglia reale inglese.

La sua primogenita Elisabetta apprese la notizia mentre era in visita ufficiale in Kenya col marito Filippo. Il giorno seguente rientrò a Londra per succedere al padre sul trono.

Sono passati 70 anni da quei giorni e l’ormai novantacinquenne regina è diventata icona assoluta nell’immaginario collettivo.

41 colpi di cannone sparati da Green Park ed altri 61 dalla Torre di Londra, hanno salutato l’apertura del suo Giubileo di platino. Il primo che Elisabetta celebrerà senza Filippo, scomparso lo scorso anno.

Quando salì al trono, venticinquenne, non immaginava certo che avrebbe regnato più a lungo di ogni altro sovrano nella storia britannica.  In tutta Europa solo Luigi XIV, re Sole, ha oltrepassato i 7 decenni di regno (16431715).

Nel 1952 l’Inghilterra era ancora in fase di ricostruzione dopo i disastri della seconda guerra mondiale.  E a capo del governo c’era Winston Churchill, l’anziano primo ministro al quale Elisabetta è rimasta sempre profondamente legata.

Di lei è stato detto tutto e il contrario di tutto.

Da giovane amatissima sovrana è divenuta punto fermo del paese e ago della bilancia della vita politica.

Da madre fredda, disposta a mettere i figli al secondo posto dopo la Nazione, è diventata suocera accogliente, poi criticata, infine odiata.

Ma le è bastato un passo verso il popolo per tornare ad essere amata dagli inglesi e ad essere l’indistruttibile simbolo del Regno Unito.

Nonostante la sua riservatezza, Elisabetta II è stata – forse suo malgrado – la sovrana più mediatica della storia. Fin dalla sua incoronazione, che proprio il marito Filippo volle fosse ripresa e trasmessa dall’allora nascente TV, la regina inglese ha dovuto adattarsi al rapporto costante con i media.

Le sue vicende familiari, i suoi momenti di vacanza, i suoi discorsi, i viaggi, le cerimonie pubbliche. Tutta la vita di Elisabetta si è svolta sotto l’occhio vigile della stampa e della TV e, nell’ultimo decennio, anche dei social.
Fino a diventare, negli ultimi tre anni, fonte di ispirazione per un numero incredibile di film, documentari e serie televisive.

Ed è formidabile come la sua popolarità, con l’unica eccezione dei primi anni Novanta, sia andata via via aumentando senza scalfire mai il suo ruolo di guida e riferimento del paese.

“Io dichiaro davanti a voi tutti che tutta la mia vita, sia essa lunga o breve, sarà dedicata al vostro servizio e al servizio della nostra grande famiglia imperiale a cui tutti apparteniamo”

Questa è la promessa che, nel 1947, fece al popolo inglese e alla quale tiene ancora saldamente fede.

Basterebbe questo a farne un’icona dell’età “liquida”. Perfetto simbolo di resistenza, di coerenza, di solidità e riservatezza, sempre uguale a se stessa in un mondo che non ha più nessun coraggio, nessuna certezza, ma è alla costante ricerca di un punto di riferimento.

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