Terre di passo
Terre di vento, terre di confine
MUSICISTI Vincenzo Caglioti: organetti diatonici, voce; Aurelio Citelli: voce solista, ghironda, bouzouky, tastiere, basso; Giuliano Grasso: violino voce; Diego Ronzio: darabuka, batteria, percussioni, clarinetto, piffero, sax, voce; Paolo Ronzio: chitarra, bouzouky, mandolino, flauti, cornamuse, voce. Con Mouna Amari: voce; Donata Pinti: voce; Luigi Zucca: contrabbasso
Le terre di passo sono il luogo simbolico di incontro delle differenze, delle contaminazioni linguistiche, di riti, tradizioni. Il luogo della memoria. Ma sono, anche, simbolo di una terra di frontiera più grande: l’Italia, terra di passo per eccellenza, luogo di passaggio di popoli e genti diversi, spazio ideale di confronto e scambio delle alterità. Come i migranti contemporanei, anche Barabàn ha scelto sentieri impervi, inconsueti, di frontiera: dare voce alla cultura di tradizione orale, alle storie “altre”. Nel disco la cultura popolare incontra le liriche di Franco Loi con la sua poesia carica di tensione e musicalità, che dà voce alle istanze della parte esclusa dell’umanità odierna; vi sono inoltre spunti e idee assorbiti dall’opera di altre due figure della cultura moderna: Francesco Biamonti e Fabrizio De André.
“Terre di passo è l’album più maturo e convincente del gruppo milanese. Un felice incontro di poesia contemporanea e musiche tradizionali. Forti di una solida cultura etnomusicale, i Barabàn spaziano dall’arcaico al moderno, dalle mazurche del Canavese ai canti yiddish, dalle melodie dei violinisti dei monti parmensi allo swing” (Panorama Travel, 2003)
Barabàn
Gruppo fra i più rappresentativi della scena folk italiana, apprezzato in Europa e America, Barabàn ha sviluppato un percorso che rivisita la tradizione musicale del nord Italia con un linguaggio e una sensibilità contemporanea.
Fondato a Milano nel 1982, l’ensemble mescola melodie, lingue, ritmi e sonorità dell’Italia settentrionale, strumenti popolari e contemporanei, polifonie della pianura Padana, musiche legate all’emigrazione italiana nelle Americhe, liriche contemporanee, canti arcaici dell’Appennino, musiche swing e dal sapore yiddish. Accurati raccoglitori, i musicisti di Barabàn hanno sviluppato un’originale sintesi musicale tra modelli della tradizione e gusto contemporaneo. Continua è la ricerca di un equilibrio tra la memoria, i linguaggi e le tematiche del presente.
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