Roberto Leydi
Il ‘monello’ che ci fece conoscere l’altra musica
Saggio a cura di Aurelio Citelli, pubblicato dall’Associazione culturale Barabàn con contributi di: Umberto Eco, Moni Ovadia, Bruno Pianta, Ferdinando Scianna, Febo Guizzi, Cesare Bermani, Franco Castelli, Francesco Giannattasio, Ignazio Macchiarella, Renata Meazza, Luigi Pestalozza, Nicola Scaldaferri, Nico Staiti, Elena Bergomi.
A vent’anni dalla scomparsa di Roberto Leydi (Ivrea, 1928 – Milano, 2003), etnomusicologo, docente, giornalista, saggista, conduttore di programmi televisivi e radiofonici, viene pubblicata una sua inedita e straordinaria testimonianza raccolta da Aurelio Citelli nel 1996 in occasione della lavorazione del video Roberto Leydi. L’altra musica vedi anteprima
Il racconto
Il racconto di Leydi spazia dal suo interesse giovanile per il jazz al lavoro al settimanale “L’Europeo”, dai viaggi con Ferdinando Scianna allo “scandalo” di Bella ciao, dalla nascita del folk revival in Italia ai rapporti con i cantori e i suonatori popolari, dall’insegnamento al DAMS di Bologna alla nascita dell’Ufficio Cultura del Mondo Popolare della Regione Lombardia fino alla sua collezione di oggetti e strumenti musicali popolari.
Ha detto Roberto Leydi: «Per me – ma non solo per me – la ricerca fu la ricerca di una patria, di un paese in cui riconoscersi. Non mi potevo riconoscere nell’Italia di Vittorio Emanuele II, di Garibaldi o di Cavour, personaggi da iconografia, retoricizzati, non retorici, ma retoricizzati, fissati nei libri di scuola, nei monumenti, nelle strade. Non ci si può identificare in un monumento. Ci si può identificare nella storia di un uomo che racconta cosa gli è successo durante la Prima Guerra Mondiale quando era soldato sul Carso. Lì, nasceva un’altra patria, una patria della gente che si incontrava per strada o che si vedeva nei campi. La spinta fu quella».
Illustrato da numerose immagini, alcune delle quali di prestigiosi fotografi italiani (Ferdinando Scianna, Maria Vittoria Backhaus, Mario De Biasi, Fedele Toscani, Oliviero Toscani, Lisetta Carmi, Luigi Ciminaghi), il libro ricostruisce la figura di Leydi anche attraverso la testimonianza di suoi collaboratori e amici: Umberto Eco, Bruno Pianta, Ferdinando Scianna, Moni Ovadia, Febo Guizzi, Cesare Bermani, Renata Meazza, Franco Castelli, Luigi Pestalozza, Francesco Giannattasio, Nico Staiti, Ignazio Macchiarella, Nicola Scaldaferri, Elena Bergomi.
Chi scrive
Dalla prefazione: «Senza Leydi l’Italia si è impoverita. Si sono impoveriti la cultura, il dibattito colto-popolare, si sono inaridite le discussioni sul rapporto tra ‘noi’ e gli ‘altri’ (che, poi, siamo sempre noi), sono venute a mancare quelle intelligenti provocazioni – volute o non volute – come quel ballo del Barabèn a Castelfidardo quando, durante una cena, alla presenza di un sottosegretario al Ministero dell’Interno, non essendo altri disponibili a fare il ‘morto’, si prestò lui a sdraiarsi per terra tra lo stupore dei presenti (…). Un ‘monello’, lo definì il suo amico Eco. Ma la monelleria, l’ironia, il fare “tutto sul serio senza prendersi mai troppo sul serio” erano solo una parte della personalità di Leydi. Poi c’erano l’erudizione, raffinata e vastissima, l’autorevolezza, la sua capacità di trasmissione del sapere».
Il curatore
Aurelio Citelli (1956)
Ricercatore, musicista e autore di docufilm, si dedica alla raccolta di musiche tradizionali, memorie etnografiche e storia orale. Nel 1982, con altri musicisti milanesi, ha fondato Barabàn con il quale ha tenuto concerti in tutta Europa, Russia e Nord America, e ha pubblicato sette album e un DVD. Ha curato la regia dei video Roberto Leydi. L’altra musica (2004), Le voci dei pifferai (2004), Ballo d’Aprile (2005), Oltrepo. Le immagini ritrovate (2007), Mario Brignoli. Vuse ‘pasiunà (2008), A5405. Nedo Fiano (2012), Le Cento Primavere di Maino (2013).
In collaborazione con altri ha curato le pubblicazioni discografiche Canti e musiche popolari dell’Appennino pavese (1988), Pas en amur. Monfrine e balli di carnevale (1993), Curì o gént. Canti delle mondariso lomelline, pavesi e dell’Oltrepo (1995), Curmàia siur padron. Canzoni, ballate e stornelli di risaia (1996), Eva Tagliani. La voce delle mascherate (2000), L’armonia. Tradizione campanaria delle valli bergamasche (2005). Nel 2022 ha pubblicato il volume Lo chiamavano Manajetta. Storia di un’impiccagione a Gaggiano e appunti sulla criminalità in Lombardia fra Sette e Ottocento (2022).
Con G. Grasso ha scritto La tradizione violinistica nell’Oltrepo pavese (1993) e La Piva natalizia tra Milano e il Ticino (2019). Con Grasso, A. Rovelli e M. Savini è autore del libro Int u segnu, Guaritori popolari e pratiche magiche nelle Quattro province (2014).
Contenuti speciali
Il volume contiene un codice QR per visionare il video Roberto Leydi. L’altra musica e ascoltare, o vedere, i brani della raccolta Canti e musiche per Roberto con brani di: Bandella di Tremona, Barabàn, Melchiade Benni e Bruno Zanella, Gianfranco Brignoli e Giacomo Davio, Cantori della Stella di Collio, Compagnia Sacco di Ceriana, Compagnia Sunadur di Ponte Caffaro, Gruppo Pifferi e Tamburi del Carnevale di Ivrea, Mondine di Valle Lomellina, Musiche selvagge.
Ballerini e suonatori della Val di Resia.
+ inserto a colori 16 pagine
ISBN 978-88-909698-5-0
ACB/BOOK 27
© 2023 Associazione culturale Barabàn
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