Storia Infame della fotografia pornografica vol. 11
Identiporno. La fotografia giudiziaria al servizio della prostituzione
1839-1940
di Ando Gilardi
Prosegue la lunga serie della Storia Infame della Fotografia Pornografica.
Eugene-François Vidocq, il celebre criminale-poliziotto, dopo essersi dimesso dall’incarico di direttore della Securité nell’autunno del 1827 fondò un’agenzia privata di investigazione. Con l’invenzione e diffusione della fotografia fu tra i primi a comprenderne le molteplici applicazioni in campo giudiziario…
Dal primo capitolo
« …Bertillon è passato alla storia della moderna scienza criminologica e insieme della tecnica fotografica carceraria, quale inventore della descrizione antropometrica del delinquente e del suo “morale” ritratto segnaletico giudiziario.» L’autore inizia descrivendo l’attività nella Prima Sezione della Prefettura di Parigi nel 1879. In questo ufficio si annotavano le schede segnaletiche con i connotati dei criminali corredate dalle prime fotografie. Qui seguì l’invenzione del nuovo sistema completo di schedatura.
La narrazione dell’autore prosegue raccontando di come anche le fotografie pornografiche sequestrate dopo gli arresti negli atelier criminali di produzione porno-fotografica, venissero archiviate nella stessa sezione e poi riprodotte per farne commercio clandestino.
«Di un altro vivace interesse, ma non strettamente giudiziario, erano i ritratti delle prostitute fotografate nude e spesso in coppia, in gruppi e in pose indecenti ovvero “al lavoro”.
Questa magnifica pornografia per uso di Stato non era prodotta, nella maggior parte dei casi, dai maldestri scattini al servizio dei commissariati: si trattava molte volte di eccellenti stampe professionali, sequestrate dai tutori della legge, al momento degli arresti delle puttane e delle perquisizioni dei locali dove le donne esercitavano, legalmente o illegalmente, il loro mestiere.»
In Identiporno, si trovano queste narrazioni ampiamente illustrate in 100 fotografie e immagini a colori.
In appendice l’icoromanzo: sesta puntata delle Memorie licenziose di una cameriera, illustratissimo.
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