Finalmente la tecnologia fornisce ad Ando Gilardi i mezzi adeguati per tradurre in immagine i suoi paradossi, le teorie più sconcertanti; parabole e iperboli verbali finalmente visibili. Realizza i suoi enunciati visuali con Photoshop partendo dai campioni più disparati: arte classica, istantanee catturate dalla realtà, frammenti prelevati dallo sterminato accumulo di Intenet, immagini riprodotte dalla carta o altri supporti… ciascuna oltre a portare il proprio messaggio afferma come inevitabilmente ogni opera d’arte nasca da una precedente.

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