Meglio ladro che fotografo
Tutto quello che dovreste sapere sulla fotografia ma preferirete non aver mai saputo
p. 160; ill.; 19 cm.
Estratto dalla Introduzione dell’autore
Quella che segue è l’ultima versione di una parabola che predico da tempo ma ogni volta con ritocchi importanti. Dunque: cinque secoli fa Niccolò Copernico, come scrisse Anatole France, prese a calci l’ uomo che era convinto di essere al centro dell’universo, e lo scagliò in un posto lontano, rendendo fra l’altro piuttosto ridicoli alcuni libri fondamentali fra cui il Talmud e la Metafisica di Aristotele. Per fare l’esempio limite, chi prima era anche solo un pezzente però geocentrico, divenne un poveraccio eliocentrico e c’è una bella differenza. Nei secoli, lungo il Rinascimento, per non parlare dell’Illuminismo la caduta dell’uomo è peggiorata: questo angolino remoto dell’Universo è diventato sempre più remoto e per quelli devoti come chi scrive è diventato sempre più difficile credersi figli di Dio.
Fin quando un giorno è stata scoperta la fotografia ed è cominciata la risalita. (…) Con il passare degli anni la prima resurrezione calotipica dell’uomo dalla secolare condizione umiliante di poveraccio eliocentrico è continuata. Per oltre un secolo siamo rimasti al livello analogico dell’istantanea. Che è poca cosa, siamo sinceri, ma meglio di niente. Poi quasi di colpo, piove sull’uomo l’immagine Digitale, al cui confronto la Pentecoste, per meglio dire lo Shavuoth, è quasi un giochino. Dal Digitale poi nasce anche Internet con un archivio di un miliardo di immagini, poi ecco da Internet arriva anche Google, poi ancora dal cielo discende sopra i fotografi, raccolti in Cenacolo, il superlativo Photoshop! Ed ecco allora che l’ Uomo Fotografo, dopo il grigiore di cinque secoli, ritorna a vivere nel centro del tutto!
Ora concludo annunciando al lettore che questo libretto, praticamente tascabile, contiene il dialogo fra un vecchio fotografo e una giovane collega fotografa. Della sua vita, lunghissima assai, di creatore di migliaia di immagini, il vecchio racconta all’amica collega il bene e il male, le luci e le ombre: così fino al giorno del salto epocale dall’ analogico al digitale. Ora è in questo che crediamo si trovi l’ utilità del facile dialogo: nel fatto che rende possibile un confronto fra il lavoro di prima e quello di dopo, fra le gloriose (ma morte!) analogiche e le nascenti digitali.
Con questa speranza salutiamo il lettore ricordandogli infine un’ultima cosa: la Fotografia Digitale è appena al principio, è ancora in fasce, ancora piagnucola. Però il vecchio andrà via contento, crede di averne viste abbastanza per essere certo che la digitale riporterà il giovane, con tutti i fotografi, laddove l’uomo cinque secoli fa venne scacciato: al centro dell’Universo!
introduzione meglio ladro che fotografo
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