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6. L’apparecchio per antonoeccetera

Michele stai avendo un enorme successo: sai che questo è l’unico posto in Italia dove si parli di fotografia e non di macchine fotografiche credendo di parlare di fotografia? Una vera corte fotografica dove io cerco di fare il giullare che dà e toglie il giambo (bellissimoooooo!….). Adesso ti offro un giambo favoloso: credo di essere stato il primo fotografo a fotografare mezzo secolo fa la Cappella degli Scrovegni. Sai come? Sono andato da uno che pareva il custode e mi pare in Comune, il quale mi ha dato la chiave due o tre volte…. Non ci credi, vero? Michele ti giuro che è vero sulla testa di Sara, la mia cagnolina che amo più della vita. Non c’era una presa della luce, almeno con la corrente, il locale è e voleva essere semibuio, naturalmente fotografavo in bn e la cosa mi piaceva, con lunghe esposizioni di, se bene ricordo, più di un minuto f45… Sai che non ricordo la macchina… magari un residuato di guerra… e le lastre? Che vergogna Michele, solo mezza dozzina mi pare e non ricordo come sono andate a finire… Michele ho 90 anni e la mia vita è un fotoromanzo! [09/02/2011]

Michele, rompo proprio le scatole vero? La macchina fotografica, l'”apparecchio” per antonoeccetera, è diventato inutile, diciamo addirittura dannoso, insomma è morto e bisogna proprio essere… fotografi, per non accorgersi quando lo hanno fra le mani, poi di quelli lunghi mezzo metro, che è già in stato di avanzata putrefazione, e che oggi la macchina per fare – non prendere, fare – fotografie è Photoshop. Tu dici: e i photofinish? Ma non fanno fotografie! Uno dei simpatici che qui scrivono ha scritto del… bilanciamento del bianco! Mio Dio…!!! [02/02/2011]

A me Ando Gilardi viene una buona idea per un fotoreportage e più ci penso meglio mi viene nei particolari, e raccolgo anche informazioni sul tema, cerco dei libri… Ma poi siccome non so fotografare, allora secondo emphas.is [sito di crowfunding, ndr.] chiamo un fotoreporter: ecco che lo vedo arrivare, con un sorriso ebete, la mascella che pende, quando parla spruzza… Tuttavia sa fotografare che per schiacciare un bottone ci vuole poco… E io che prima credevo che la parte più importante, più intima e vera del fotoreporter fosse invece quella di avere l’idea del fotoreportage, e di saperla esporre a chi poteva essere interessato proprio per prima all’idea, non alla fotografia… Quando insegnavo fotografia dicevo ai discenti: figli, l’arte fondamentale è l’arte del vendere idee buone da vendere prima delle fotografie. Le fotografie sa prenderle anche un idiota… Secondo me quello che oggi rende difficile vivere di fotografia, sono le macchine fotografiche più grosse di una Coolpix… [02/02/2011]

Tu pensi che chi fa clic (una frazione di secondo) produca (produca!) una immagine? Io credo invece che la consumi (consumi!). Tutto qui, e dico tutto per dire … tutto. Il fotografo, mi ripeto fino alla noia, non fa ma prende immagini con una macchina che le fa (e sì, che tristezza…) e prima per farle consumava pellicola, adesso nemmeno più quella, che il clic è diventato un microscopico peto artificiale. L’operaio fa automobili con macchine che consumano ferro. Non consuma, produce. Poi il fotografo, un essere umano il quale arriva a credere al libro che dice che è stato creato a immagine e somiglianza di Dio (di Dio!), nella sua infinita nullità crede davvero di avere creato una immagine addirittura a sua precisa somiglianza in un clic di un centesimo di secondo schiacciando un bottone…
Domani è domenica e sai cosa faccio? Esco con la mia Olympus e vado a prendere la fotografia di un gatto con Lei che la fa: poi adesso in un francobollino che come sai ce ne stanno 500 e quando è pieno si può ripulire per farcene stare altre 500… e se campassi abbastanza un bilione! Secondo te le avrei fatte io? Andiamo…! [29/01/2011]

Lettori di Fotocrazia, vi trasporto qui dal mio Facebook il commento che segue: da anni sono impegnato a fare smettere alla gente di fotografare, che dopo lo smettere di fumare è la cosa più importante per non ammalarsi di tumore al cervello. Amici, ho una bella notizia da darvi, potete vendere la macchina fotografica prima che crolli il mercato dell’usato, o fare a meno di acquistarla. Scherzo? No! Allegata si trova una tabella che copio da Fotocrazia dell’amico Michele Smargiassi dal quale copio di continuo. In breve: con Google potete chiamare sul video 47 bilioni, e cioè mille miliardi di mille milioni ciascuno di mille migliaia ancora ciascuno di fotografie. Ora solo uno diciamo sciocchino può credere di poter fare lui con la sua macchinetta una fotografia che ancora non si trovi nel mucchio, e che può portare nel mucchio, basta battere uno dei mille nomi che pensa che gli darebbe se l’avesse fatta lui (mi seguite?) poi dopo che l’ha portata sul proprio video con Photoshop, come vi ho già spiegato, gli fa per dirla alla Duchamp i baffi, ma anche meglio può associare tutte le fotografie che crede in una sola, come faccio io. Si lo so cosa obiettate, vuoi mettere il gusto che provo a fare clic! Sciocconi, potete farlo con la bocca tenendo in mano una scarpa che il gesto diventa avanguardia! Poi tutti i 47 bilioni sono fotografie libere senza copirai. Domanda, quante sono quelle credute protette? Il confronto è con quel puntino a destra con sopra un grande punto interrogativo …e beccati questo! [28/01/2011]

Le immagini in Internet non sono “solo” 47 miliardi ma 47.0000000000000000… Se si considerano i Photoshop, che sono decine, la macchina fotografica del futuro… quelle che oggi si chiamano gli apparecchi fotografici, diventati superflui, anche per merito proprio delle Magnum, sono in via di lenta ma inesorabile estinzione, perché le istantanee nell’uso illustrativo dei testi sono già tutte ma tutte state fatte… Poi viva viva la grande Magnum, ahimè sempre chiusa nella camicia di forza dell’inglese… [27/02/2011]

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