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30. Mille volte la Gioconda

La divisione di base è fra immagini automatiche che si formano simultaneamente in tutti i punti, e immagini sequenziali che si formano da un punto in poi. Poi succede che le automatiche ci mettano magari più tempo a finire delle sequenziali, e cioè che le automatiche siano meno istantanee delle sequenziali, poi il tempo in ogni caso è la base del valore sociale delle immagini prescindendo… E amico mio, per imparare a parlare, figurati poi a fare, di immagini ci vuole tanto tempo come a imparare a suonare il violinoo… Pensa a me che ho un orecchio finissimo e da 70 anni so suonare anche il violoncello che mi tocca ascoltare… [18/08/2011]

Pino Bertelli è un vecchio vecchissimo amico, ci incontravamo spesso e abbiamo discusso per ore. Cosa penso di lui? Pino è un grande grandissimo fotografo ritrattista: le sue Super Iper Stupende “fototessere” sono capolavori ma anche la sua camicia di forza. Fanno nascere il dubbio atroce che senza questa camicia non sappia fotografare. Poi Pino Bertelli è uomo di grande profonda e intelligente cultura visiva in generale e in particolare fotografica e questo è molto importante, anzi!, è la sola cosa che conta. Fotografare? Ripeto fino alla nausea, la fotografia è quella cosa che consente a un cretino di fare cose per cui prima occorreva del genio, e costringe un genio a fare cose per le quali basta un cretino.. .Ciao Pino, ti abbraccio… [10/08/2011]

Io sono astutissimo e supero tutti gli ostacoli e rendo vuoti i vostri discorsi sulla privacy: da anni fotografo solo fotografie. Esempio: Michele fotografa quello che vede e fotografa Tizio che strilla che viola la sua privacy. Io fotografo la fotografia di Michele e gli faccio anche i baffi… [31/07/2011]

Scusami io scherzo sempre (giambo e epodo) perché mi sono assegnato la parte del giullarone: la tua rubrica è “troppo” seria e importante e tu sai che la prendo terribilmente sul serio. E adesso faccio a te e a tutti gli amici una domanda seria: voi pensate che se io fotografo una fotografia diciamo da un posto qualunque, diciamo una vecchia rivista, un manifesto, un volantino… Mi pesano subito addosso tutti i doveri, i diritti, i limiti, gli obblighi legali che pesano e hanno pesato sul suo autore? Seconda domanda: la quale è per me un lavoro di sempre. Un fotografo ottiene dall’autore di un quadro famoso importantissimo, o dal suo collezionista, il permesso di fotografarlo. Poi io trovo la riproduzione tipografica della fotografia in un posto dei tanti possibili, e magari non conosco l’autore e meno ancora il collezionista. Semplicemente mi piace l’immagine stampata di quel gatto fatto a mano, la fotografo e uso addirittura per copertina di un mio libro. Gatti a parte mi è successo una decina di volte. Avrei commesso un reato di plagio? Verso chi: l’autore del quadro? Il collezionista? Il primo fotografo? Il tipografo che ha fotoinciso il gatto e stampato nel libro? L’editore del libro…. e pensa che mi sono guardato bene dal citare il nome, dico uno solo loro cominciando dal pittore del quadro. Ho usato mille volte la Gioconda ma ti sfido a trovarne una dove dico chi è l’autore: non me ne frega! (scusa). Michele, io non scherzavo affatto quando ho scritto che da molti anni fotografo quasi sempre solo immagini. Anzi! Da qualche anno nemmeno più le fotografo ma le copio in Google Immagini o in quel geniale capolavoro della scelta che sta diventando Wikipedia… Poi sai che ti dico per rompere il muro del suono di quella gigantesca idiozia che è diventata la “proprietà” delle immagini? Che per me lo stesso ragionamento vale anche per i testi: e perché se una terzina dell’Inferno mi piace tanto non devo firmarla io come autore terminale del copia/incolla? Perché ti garantisco: può essere necessaria più cultura fantasia libertà e rispetto per l’arte tutta, creare un buon copia e incolla di quanto non fu necessaria all’autore del copiaincollato… [01/08/2011]

“Soltanto l’uomo ha della dignità; soltanto l’uomo, quindi, può essere ridicolo” (Ronald Knox) [01/08/2011]

Ma siamo davvero impazziti! Cioè non è pazzo chi sostiene che se io compero una rivista illustrata compero solo il diritto di guardarla ma no di fotografarla? Ma siamo davvero arrivati a tal punto? Peggio ancora, perché mi fate diventare cattivo: compero il diritto di guardarla e anche ovviamente può capitare di pulirmici… Uhm Ando e impara a star zitto! Dicevo di soffiarmici il naso, ma non di fotografarla e poi considerare le istantanee che ho fatto come mie fotografie ma che invece lo sono in eterno del fotografo della rivista che se la pensa così è malato? Ma allora domando: di chi sono le mutande che ho pagato e che indosso: non sono le mie mutande? Ripeto, Michele siamo impazziti… [02/08/2011]

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