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26. Attenti, si parla di fotografie

Sempre per chiarire, nel banco gilardiano degli “orrori” una come questa vale trenta fosse comuni. E se battete in Google Immagini il nome della prigione Abu Ghraib vi viene fuori un mucchio di spazzatura. Attenti si parla sempre di fotografie! Non di quello che si vuole far credere che rappresentano. E se si parla di fotografie del genere, amici mettetevelo in testa una volta: bisogna chiedersi sempre cosa è successo prima e dopo lo scatto: dopo gli scatti a Abu veniva l’ora del pranzo e del rancio …. Dopo questi miei scatti nemmeno una fossa comune che pare sia meglio di niente. Michele, di queste quante ne vuoi: 1000? A proposito amici, andate in Wikipedia a leggere tutta la storia della prigione di Abu Ghraib. Tutta! Adesso è rimessa nuovo e c’è persino un museo degli antichi strumenti di tortura… Scommettiamo che alla fine di questo fantastico Fotocrazia cantiamo in coro e giù botte e giù botte e Michele magari dirige l’ensemble? [14/07/2011]

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