Il tema è stato riproposto, meglio imposto, nella trasmissione TV “Vieni via con me“, e probabilmente senza rendersi conto, dallo scrittore Roberto Saviano, e certamente senza rendersi conto a loro volta, dieci milioni di persone sono state coinvolte. Il tema è quello della storiografia revisionista del Risorgimento, che rivaluta negativamente, i personaggi chiave dell’unità nazionale, in particolare Camillo Benso di Cavour, Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II di Savoia, sostenendo che il Risorgimento è stato una vera e propria opera di colonizzazione del Mezzogiorno, seguita da una politica di conquista centralizzatrice, a causa della quale il Sud italiano è caduto in uno stato d’arretratezza tuttora manifesto. Per definire la politica accentratice del nuovo Stato unitario dei Savoia è stato coniato il termine “piemontesizzazione”….. BIBLIOGRAFIA – sull’argomento le opere sono numerosissime e quasi sempre di ottima qualità.
SI NARRA CHE:
I Mille partono in 1.162 da Quarto, sono borghesi senza divisa e senza un cannone, e in cinque mesi conquistano il Regno delle due Sicilie che ha un esercito moderno di 30.000 uomini bene armato: intanto i Mille sono diventati 35.000, e hanno avuto, cifra ufficiale, 500 perdite fra “morti e feriti”, i feriti in battaglia sono 4/5 volte i Caduti. Non si conosce che i Mille di Quarto abbiano avuto un Caduto … qualcosa non quadra…
REVISIONE
Primo esempio: i Mille ebbero dalla loro parte il rinnegamento di numerosi ufficiali delle Due Sicilie, reso possibile soprattutto dalle sovvenzioni finanziarie dell’Inghilterra. I franchi forniti dai britannici furono convertiti in piastre turche (la moneta usata a quel tempo nel commercio internazionale) e vennero sfruttati in gran parte per garantire ai traditori il reclutamento nell’esercito del nuovo Stato, conservando il grado, le qualifiche, i comandi e lo stipendio. La formula andò a buon fine e i garibaldini ebbero dalla loro parte circa 2300 ufficiali [Lorenzo Del Boca, Maledetti Savoia!, Milano, 1998, p. 61. Aldo Servidio, L’imbroglio nazionale, Napoli, Guida, 2002. pag. 197].
REVISIONE
Altro esempio singolare: Guglielmo Acton, nipote di John e cugino di secondo grado di Lord Acton. Con il grado di capitano di fregata, Guglielmo era comandante della corvetta Stromboli, una delle navi della flotta borbonica che, nella mattinata dell’11 maggio 1860, avevano l’incarico di dare la caccia ai due vapori piemontesi che i servizi borbonici avevano indicato trovarsi nel tratto di mare compreso tra Trapani e Sciacca, non contrastarono lo sbarco dei Mille a Marsala. Dopo l’Unità, Guglielmo Acton fu nominato ammiraglio del Regno d’Italia divenendone, in seguito, anche senatore e Ministro della Marina del Governo Lanza (14 dicembre 1869 – 10 luglio 1873) dal 15 gennaio 1870 al 5 agosto 1872….
REVISIONISMO
La interpretazione revisionista della conquista coloniale del Mezzogiorno da parte dello Stato Italiano “unitario” non lascia dubbi: una vera guerra lunga e feroce di 5 anni, ebbe inizio dopo la smobilitazione dei garibaldini. La reinterpretazione revisionista del brigantaggio post-unitario come resistenza legittima, nonché l’eccessiva repressione messa in atto dallo Stato unitario è documentata. Recenti studi hanno analizzato in profondità le cause delle rivolte nelle campagne e del sostegno della popolazione rurale ai cosiddetti briganti. Considerando i nuovi elementi emersi da numerosi studi recenti, il brigantaggio viene rivalutato dai revisionisti come movimento di resistenza in analogia a quello che avrebbe coinvolto in seguito i partigiani italiani contro le truppe tedesche durante seconda guerra mondiale. [Francesco Pappalardo, Il brigantaggio postunitario. Il Mezzogiorno fra Resistenza e reazione, D’Ettoris, 2004]… Saviano dovrebbe conoscere meglio la storia del suo paese e sapere che il maggior responsabile della monnezza di Napoli e di quello che è diventato il regno, non troppo peggiore degli altri, delle Due Sicilie, è stato il conte Cavour piemontese e no un povero Silvio… Volete conoscere un vero grande scrittore del Sud? Leggete i romanzi del trittico di Carlo Alianello! O almeno, che si trova facilmente, La conquista del Sud Rusconi, Milano 1972 .