Nell’anno del Centenario della nascita, che prosegue fino al prossimo 8 giugno, era stato riaperto il blog gilardiano Firmato Ando. Con il 2022 inizia la nuova serie di post a puntate “I sitibondi nella sitibondia, un test diverso“. Seguire il link per le motivazioni della scelta. Questa è la puntata #1 di quindici:
UN TEST DIVERSO
In questo sesto volume dove si tratta dell’immagine dei diversi, Phototeca doveva inevitabilmente immaginare un test diverso di fotolibro. Un test invertito che non segue all’oggetto della propria analisi, ma lo precede. Come potrebbe esserlo quello di un apparecchio fotografico mai costruito, nemmeno progettato, però spiegato e giudicato nel suo funzionamento. Ma allora si tratta, in definitiva, di un progetto-scaletta e menabò? No, si tratta propriamente di un test dell’oggetto visivo pensato con sufficiente leggerezza: quanta ne basta a una sintesi velleitaria di una analisi a sua volta propedeutica al soggetto. Per dirlo nella maniera che ci salva dalla solita accusa di ermeticità: l’inculata precede il cazzo e il culo, e il lettore non solo perdoni tanta scurrilità ma ne diventi partecipe, pensando a quei pochi che mortificano il livello della media comprensione identificandolo con quello della propria incommensurabile insipienza.
Niente di madornale in questo test diverso, si fa così in certe esecuzioni al pianoforte e si dice rubare il tempo: è quello di un tasto toccato in lieve anticipo, di una nota che ruba appunto il tempo alla precedente. A quasi tutti è noto, fra i melomani, lo sconcertato effetto di vertigine, peraltro piacevole, raccolto da un udito non più trascinato dalla musica e che illusoriamente si sente trascinante.
Nella difficoltà esecutiva del test di un libro che non c’è, si scopre tanto gusto che ne resta abbastanza per goderne anche nell’insuccesso della prova: un dissesto comunque vantaggioso per chi fallisce, è reso possibile dal tema del fotolibro inesistente che è quello dell’ubriachezza, categoria superiore fra le diversità di un uomo, resa sufficientemente visibile attraverso la fotografia del bevitore. Il quale è uno dei rari soggetti rappresentabili che consentono all’apparecchio fotografico di essere in vantaggio su tutti i mezzi della
rappresentazione manuale: il disegno, la pittura, l’incisione, l’affresco, eccetera.
Estratto da Phototeca 6 – Diversi Gayesbornie & Coppie Imbarazzanti, ©Ando Gilardi 1982.
La prima puntata de “I sitibondi…” si potrà leggere integralmente nel pdf della riproduzione anastatica dell’articolo originale scaricabile liberamente qui testo di Ando Gilardi, art director Giancarlo Iliprandi.