Anche in agosto, nel periodo di vacanze estive in Fototeca, ecco l’appuntamento con il post gilardiano della serie “Effemeride delle Immagini. Un sistema nuovissimo per l’archiviazione di tutte le figure”. Dopo una meritata pausa ci prepariamo a riprendere le iniziative 1921-2021 per festeggiare il 100° anniversario della nascita di Ando Gilardi: con il mese di settembre ricominceremo ad aggiornare il calendario! Il suo BLOG si mantiene aperto pubblicando ogni mese e a questo link si trovano le motivazioni per il testo scelto, dove si spiega il perché della grottesca forma di oroscopo. Buona lettura.
Ecco la trascrizione:
Passa il tempo, passa agosto
la figura cambia posto
Il formato unico del dato visivo in cui devono essere riprodotte le immagini da archiviare, che naturalmente deve essere tecnicamente ottimale, altrettanto naturalmente dipende da quella che si considera la tecnica ottima di riproduzione delle immagini nel momento in cui si crea un archivio. Per un vero archivista il momento attuale, data la straordinaria evoluzione-mutazione delle tecniche di riproduzione dei dati visivi, è un momento di grandi perplessità: il procedimento fotografico di riproduzione-miniaturizzazione-omologazione dei dati iconici non è ancor superato ma comincia a diventare obsoleto: sarà sicuramente sostituito da procedimenti elettronico-magnetici (videotape in luogo di pellicola, magnetogrammi in luogo di fotogrammi, letture laser in luogo di proiezioni fisse o cinematografiche, eccetera). A parte la questione di costi e investimenti più o meno economicamente “tempestivi”, vi è però la certezza che un buon archivio d’immagini può essere, a sua volta, ri-prodotto e trasferito da-e-nel procedimento fotografico con-e-in un nuovo procedimento. Così, ad esempio, le immagini potranno essere registrate in un giro di videodisco; le schede si “passeranno” e leggeranno pigiando su bottoni e provocandone l’apparizione sopra un “video”. Il lavoro di trasferimento da una “vecchia” banca di dati visivi fotografici in una “nuova” banca di dati visivi videografici (questa ultima terminologia è del tutto provvisoria), non sarà meccanico e totalmente passivo, al contrario può rappresentare una eccellente occasione per la scoperta e la archiviazione di significati sempre nuovi, e dunque di nuove possibilità d’uso, anche per le “vecchie” immagini che vengono ri-ri-prodotte. Infatti la parola “vecchia” non ha senso alcuno per le immagini: esse con il trascorrere del tempo e con il progresso dei mezzi della loro ri -fabbricazione, “crescono” di significati, moltiplicano i terminali di collegamento per nuovi agganci possibili con altri sensi. La fotografia specialmente, quella che si considera come “documento”, un “dato” della storia, aumenta di quantità, nel senso della informazione, con il trascorrere del tempo e con l’amplificarsi per la maggior “distanza” dal medesimo, della visione del periodo dal quale è stata “tolta” come un grano della rappresentazione dell’insieme.
VERGINE
PIANETA DOMINANTE MERCURIO, GIORNO FORTUNATO LUNEDÌ,
COLORI VERDE E BLU,
CARATTERE DEBOLISSIMO D’EVANESCENTE DESTINO
Nascono sotto il segno della Vergine immagini fotografiche che hanno i seguenti caratteri: sono innumerevoli al punto che si dicono “uova d’aringa”. Poi come le aringhe e i pesci in generale cominciano prestissimo a puzzare, nel senso che diventano “incommestibili” ovvero inutili per alimentare e saziare la minima curiosità. Il loro futuro praticamente non esiste a meno che non coagulino, con un qualche ordine, attorno a un ampio tema storico. Oppure valga per esse la legge della “sciagura che appioppa”. Il genere tipo delle figure nate Vergine è quello delle istantanee sportive, specialmente se appartengono al gioco del calcio, delle corse ciclistiche, automobilistiche, eccetera. Quasi tutte nascono la domenica, il giorno fortunato è, ovviamente come si è scritto, il lunedì quando l’angoscia di massa del ritorno al lavoro, sospinge milioni e milioni di individui svuotati d’ogni forma di vita soggettiva all’acquisto dei giornali sportivi. Le immagini nate Vergine si distinguono per la loro atroce monotonia: la parata, l’arrivo sotto lo striscione del traguardo, il pilota che brucia con minor stile del bonzo. Può accadere che un’intera squadra di calcio perisca in una sciagura aerea, tutta insieme, meglio ancora, per l’archivista dubbioso, se accompagnata da illustre personaggio. In questa circostanza, unica più che rara, si scheda utilmente in schede di ritorno facilmente prevedibili.