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Diventare immagine

Amici tenete duro vi giuro che ne vale la spesa. L’occhio non è come una macchina fotografica, è la macchina fotografica che imita l’occhio e che adesso con quelle digitali ha fatto un salto enorme di qualità. E poi mi ripeto: la cosa che si trova davanti all’occhio non è la cosa che si trova dentro l’occhio: la prima è una cosa un oggetto una scena eccetera, la seconda è la sua fotografia fatta dall’occhio, ed è quella che vede il cervello e ci ragiona. Attenti adesso che quello che viene è importante: quando con la Nikon fotografo e inquadro il soggetto NON FOTOGRAFO COME SI CREDE IL SOGGETTO MA LA SUA IMMAGINE CHE SI E’ FORMATA NEL FONDO DELL’OCCHIO. Le fotografie che prendiamo con la Nikon non sono della cosa ma sono un riproduzione della fotografia della cosa o in genere di una sua parte che le sta facendo l’occhio! Ora propongo una metafora scema ma che fa meglio capire: quando fotografate voi piccini piccini entrate nell’occhio, girate la schiena alla pupilla e vi trovate davanti a una fotografia enorme che la pupilla proietta sul fondo. Poi dietro c’è un filo che la porta al cervello con cui ragionate e scegliete la parte da riprodurre (riprodurre!!!) con la Nikon. Insomma allora con le Nikon e le altre non si fotografano mai le cose? Mai! Si riproducono sempre le fotografie che fa l’occhio domanda: ma tutto questo cambia molto le cose, il fotografare? Come venire a sapere che non è il Sole che gira intorno alla Terra ma viceversa …

HANA “Una possibile osservazione: metto la Nikon sul cavalletto, inquadro la cosa, aziono l’autoscatto: anche stavolta ne riproduco l’immagine oculare, oppure finalmente predo la fotografia diretta della cosa? E questo non mette in crisi il discorso di poco fa?”;

ANDO “No, hai solo capovolto il discorso, dove per prima veniva la fotografia dell’occhio, e per seconda la sua riproduzlone con la Nikon. Adesso viene per prima la Nikon ma per vederne l’immagine devo riprodurla con l’occhio. Per assurdo potrei lasciare la fotografia della Nikon dove è nata ma allora non esiste addirittura la cosa…

HANA “Fammi capire, se non sono state mai nemmeno una volta guardate, viste e fotografate dall’occhio, le cose non esistono?”;

ANDO “E qui casca l’asino del linguaggio parlato e scritto, che è insufficiente per parlare di fotografia e molte altre cose: per risponderti non posso fare altro che capovolgere la tua frase: domandi, se una cosa non è mai stata fotografata, se non sono in possesso della sua fotografia oculare che resta l’unico documento, l’unica prova della sua esistenza non esiste? Ebbene si! Per esistere una cosa deve diventare immagine fotografica…”;

HANA “… la quale dunque è più cosa della cosa …”;

ANDO “… è la sola cosa…”

‎ANDO “Hana, quella che abbiamo fatto è solo una pattuizione linguistica, alla quale siamo stati costretti per la povertà del linguaggio disponibile per parlare di fotografia…”

HANA “… e quelli che tanto ne parlano?…”;

ANDO “… ripeto parlano solo dei fumi degli arrosti fotografici …”…

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