Novembre: undicesimo appuntamento con il post gilardiano della serie “Effemeride delle Immagini. Un sistema nuovissimo per l’archiviazione di tutte le figure”. Abbiamo riattivato la pubblicazione del BLOG firmato Ando Gilardi, con un post mensile e a questo link si trovano una guida alla lettura e le motivazioni della scelta del testo. Chi lo ha seguito fin da inizio anno sa che l’occasione è la commemorazione del centenario della nascita di Ando Gilardi e che questa è solo una delle tante iniziative per festeggiarlo: nel diario/calendario tutti gli eventi passati e in programmazione
In calce, come sempre, la possibilità di scaricare gratuitamente il reprint originale della rubrica pubblicata su Phototeca 13, da collezionare.
Ecco la trascrizione:
A novembre accade come
c’è tre immagini ed un nome
Secondo i nostri controlli vivono in Italia dai 100 ai 200 archivisti o scemi o in malafede, i quali hanno e quasi sempre con il pubblico denaro “fondato” archivi fotografici grotteschi nei quali l’archiviazione copre un decimo dell’afflusso possibile di nuove immagini concretamente indispensabili affinché l’archivio sia tale, e di minima pratica utilità, e non un pretesto ridicolo per riscuotere uno stipendio senza dare assolutamente nulla in cambio.
Naturalmente non è possibile offrire al lettore misure precise dei tempi archiviabili; è però possibile sostenere che il tempo/scheda ebbasi misurare in secondi, nemmeno in minuti (20-40-60 secondi sono misure “ragionevoli” per l’archivio di Phototeca). Al tempo/scheda, come abbiamo già detto, va sommato, per avere il tempo “archiviabile” con un “suo senso” che si aggiunge a quelli delle immagini, il tempo necessario per la sistemazione della scheda nei contenitori in ordine alfabetico e per la sistemazione della “matrice d’archivio” a sua volta nei propri contenitori .
La matrice, ovvero la riproduzione omologata, trova la sua più facile collocazione secondo una semplice serie aritmetica- (1, 2, 3, 4 … eccetera). In altre parole, ogni nuova immagine “alfabeticamente” schedata riceve il numero successivo a quello della precedente e, naturalmente, ciascun numero è riportato sulla scheda alfabetica. Questa regola contraddice nettamente quella “non-regola” normalmente adottata secondo la quale sono anche le immagini come le schede (fotografie, diapositive il più delle volte) a essere ordinate alfabeticamente.
Ma per far questo occorre dare ad esse una «parola». Talvolta, invece, sono ordinate cronologicamente, e allora bisogna dare alle immagini una data. Allo stato attuale degli accumuli visivi, la quantità enorme delle immagini, utilizzabili e ri-utilizzabili, che supera, volendolo dire paradossalmente, di centinaia di volte e forse di migliaia il numero di parole che anche un “esperto” può assegnare a qualsivoglia immagine, ha reso l’archiviazione alfabetica diretta delle immagini un assurdo totale.
Accade sovente nella pratica che il costo del tempo di ricerca in un “archivio” di “quella” immagine alfabetizzata, superi il necessario per rifarla nuova nuova.
SAGITTARIO
PIANETA DOMINANTE GIOVE, GIORNO FORTUNATO GIOVEDÌ,
COLORI VERDE E BORDÒ,
VOCAZIONE RELIGIOSA ALLA PREGHIERA E ALL’ORDINE
Nascono sotto il segno del Sagittario le immagini, oggi più delle altre fatte a mano, che si dicono sacre, sante, santini, protettive, portatrici di fortuna, antimalìa, antimafia, antifurto e disgrazie in genere, ex-voto, scolastiche, commissariali, burocratiche, polacche, da festival e in molti modi ancora.
Loro carattere fondamentale e comune, è quello di sorprendere lo spettatore in una particolare condizione psichica di ebetismo al punto che, sovente è disposto a offrire in cambio somme enormi.
Vanno considerate immagini del Sagittario anche le tessere d’iscrizione a partiti, associazioni, movimenti anticancro, missili, aborto, feto maturo, sindacati, sette e logge; tessere le quali recano figure tutte schedabili nelle molte voci che fanno riferimento terminale ad Amplificazione.
Sono ancora Sagittario speciali titoli di giornali, più visivi che scritti, e gran parte dei manifesti, pubblicitari ma soprattutto applicati sui muri in occasione di elezioni, celebrazioni di feste nazionali e internazionali, nonché portati in processione, nel qual caso sono stampati su tele e non su carta; poi le sindoni, siano esse dei cristi o dei guevara, e le figure ricamate o stampate su maglie, magliette, foulard, mutande, enormi sospensori per danzatori sovietici, distintivi di varia forma e grandezza, molte buste che contengono dischi, pacchi per assorbenti igienici per bambini grassi o donne mestruate, eccetera.