Direzione Artistica
Patrizia Piccini
Entra nel 1980 a far parte della redazione della rivista Phototeca con le mansioni di redattrice e fotografa. Da allora ha affiancato Gilardi in tutte le successive produzioni editoriali: le riedizioni e i nuovi progetti, assistendolo tecnicamente anche nelle sue produzioni video e social “in stile negligente”. Patrizia entra in archivio nel 1990 e si occupa in parte della acquisizione di nuove immagini ma soprattutto attualmente è responsabile della gestione dell’archivio on-line, dell’amministrazione degli utenti e delle agenzie.
Elena Piccini
Dal 1980 è stata l’assistente tecnico-creativa che ha affiancato Gilardi nei corsi del gruppo Foto/gram da lui fondato; entra in archivio nel 1984 addetta al laboratorio di stampa e al lavoro di riproduzione di nuove immagini. Con l’avvento del digitale trasforma la sua mansione occupandosi della scansione dei negativi, delle diapositive e relativa ottimizzazione dei file. Inoltre si è sempre occupata delle ricerche iconografiche e della relazione con i clienti. Collezionista di piccole immagini conserva una sua ampia raccolta selezionata in molti anni.
Redazione
(in ordine alfabetico)
Giuliano Grasso
videomaker, ricercatore etnografico
Stefania Lucarelli
blogger, astrologa per passione
Claudio Melissari, Stefano Lettica, Ornella Caradonna, Saverio Picciani
team Momapix, motore di ricerca per archivio on line
Nicola Nunziata
Direzione Creativa – Catalogo Digitale Ragionato di Ando Gilardi
Elio Passerini
Lem Technology, informatico, sistemista
Lavinia Piccini
graphic designer, archivista
Cristiano Zanca
web master / design homepage e sito
Repertori
I 100 anni passati
di Ando Gilardi
Il nostro fondatore è nato 101 anni fa l’8 giugno del 1921. Quello stesso giorno suo padre Giovanni, ha piantato un albero in giardino che adesso è alto come una casa di tre piani. Quante cose è riuscito a fare in 101 anni! Ma forse la migliore è stata quella di creare le solide basi della Fototeca, talmente solide che siamo ancora qui per proseguire la sua strada. Nel 2021 lo abbiamo ricordato con tante voci e lo faremo ancora, anche se nel 2022 il 10° anno è più triste.
Fotografia di immagini spicciole
Viviamo da qualche tempo così immersi nelle immagini che molte non ci si accorge nemmeno che lo siano. Fino a quando non servono per illustrare un periodo, un concetto, un’idea. Le immagini spicciole non solo sono piccole ma anche discrete. “Invisibili”. Tra virgolette… perché se riescono ad attirare l’attenzione possono diventare oggetto di passioni sfrenate: si parla di etichette, santini, francobolli, cartoline, figurine, scatoline, tappi…
Fotografia di opere d’Arte
L’opera d’Arte, “immagine unica”, ha cominciato a moltiplicarsi in quantità esponenziale da quando è stato possibile riprodurla tecnicamente: uno dei fini primari dichiarati della fotografia fino dalle origini. La riproduzione manuale, creava un altro unico. La fotografia una matrice. Altre matrici si possono trovare ma non così fedeli, non prese direttamente dall’opera come fosse la sua impronta, il calco, senza la mano di un altro artista.
Dariush
Radpour

Illustratore con magica attitudine alla realizzazione di ritratti. Le sue effigi riescono a restituire attraverso gli atteggiamenti corporei: sguardo, gesti delle mani, postura del busto e un uso surrealista dei capi di abbigliamento, il pensiero e le attitudini delle personalità raffigurate. Come da tanti specchi che producano una sintesi di ciascuna delle loro vite, i protagonisti molto pop di Dariush ora sono in Fototeca.
Libico Maraja
(1912-1983)

In esclusiva tutte le opere custodite nella Associazione Libico Maraja. Illustratore, cartellonista, scenografo di nazionalità svizzera. La sua produzione esordisce dalla cartellonistica. Nel 1941, ingaggiato nel cast de “La Rosa di Bagdad”, si trasferisce in Italia. Il film d’animazione esce nel 1949. Trapiantato per sempre in Italia, diviene illustratore di favole e negli anni Sessanta raggiunge la celebrità con il suo stile inconfondibile.
Raffaella
Milandri

Viaggiatrice in solitaria prende fotografie, particelle visive di umanità, dalle genti più remote. Per raccogliere campioni incontaminati, sul luogo con discrezione si mescola alle popolazioni , li preleva senza turbare le loro atmosfere, collaborando con i soggetti. Annota in fotografia le fisionomie, specchio di antiche identità culturali: primitive, deboli, minacciate di estinzione, oppure complesse, possenti e immutabili. E noi archiviamo.
Fotografia presa dalla realtà
Chiunque possieda un apparecchio fotografico può catturare un istante da conservare. I cacciatori di istanti sono coraggiosi e appassionati: per mestiere, per diletto o per disperazione. Percepiscono un’attrazione irresistibile per il possesso di quel frammento di realtà. L’archivista esamina la preda, osserva i dettagli, indaga, deduce, si documenta, prova. Subito o anche a distanza di anni. A volte anche il cacciatore ne rimane sorpreso.
Copertine, prime pagine e pubblicità
Libri, giornali, volantini, manifesti, annunci, roba stampata. Immagini di consumo e proprio perché dopo l’uso si buttano, diventa estremamente difficile trovarle. Poi, quando servono per illustrare un avvenimento di cronaca, una corrente letteraria, un periodo storico, una mania collettiva, una moda, un cambio di governo, di costume. Per conoscere meglio un prodotto amato.