Lo Zodiaco può dirci sotto che Segno ricadono le specie animali? Ad esempio i gatti, i canarini, le lucertole, a che Segno si possono associare? Su questo argomento possiamo sbizzarrirci, poiché non c’è molta letteratura astrologica in merito e per una volta ci concediamo di giocare con un po’ di leggerezza passando in rassegna mese dopo mese l’intero Zodiaco.
Il primo segno di Terra che incontriamo nel ciclo zodiacale è quello del Toro, associato principalmente, per ovvie ragioni a tutti i bovini, animali pacifici e lenti. Il segno primaverile per eccellenza, dimora zodiacale della flora più che della fauna, rappresenta la natura rigogliosa ed è simbolicamente perfetto per ospitare queste creature maestose e miti: mucche, tori, vitelli, buoi, ma anche i bisonti, che per millenni furono fonte di sostentamento e semi-divinità per i nativi americani, così come le vacche lo furono per gli antichi popoli mediterranei.
In armonia con l’immagine dell’animale totem che lo rappresenta, anche l’archetipo del Segno del Toro simboleggia per l’uomo l’abbondanza, la pace, la possibilità di sostentamento materiale, la ricchezza, la natura, la madre terra. La scelta di questo simbolo per rappresentare il secondo Segno zodiacale è dovuta al carattere pacifico e all’importanza economica che l’uomo ha sempre attribuito a questi animali.
Al Toro zodiacale, la tradizione astrologica associa anatomicamente il collo (che i bovini hanno corto e possente), la gola, la bocca (il loro caratteristico ruminare evoca una continua masticazione, un costante nutrimento), infine il naso e gli occhi.
Grazie all’associazione anatomica alla gola, in Toro troviamo tra le altre cose la facoltà del canto, per questo gli usignoli, ad esempio, con il loro cinguettare melodioso, potrebbero ricadere sotto il patrocinio taurino.
E che dire delle giraffe con la lingua blu e il lunghissimo collo atto a raggiungere i teneri germogli delle piante ad alto fusto? Se pensiamo che quest’organo nel corso dell’evoluzione si è sviluppato per esigenze alimentari e che per ogni Toro il cibo si trova in cima alla lista delle priorità, non è poi così peregrina l’idea che anche le giraffe possano rientrare tra gli animali di questo Segno.
Altra creatura che fa del nutrimento la propria ragione di vita, e per questo può essere annoverato tra i “taurini”, è il dugongo, un mammifero acquatico erbivoro che passa il tempo a pascolare sui fondali marini arrivando mangiare fino a 37 kg di alghe al giorno. Sempre restando in mare, un pesce noto sia per i suoi occhi (miopi) che per la sua bocca gigantesca e pluridentata è lo squalo, possente animale che possiamo annoverare sotto il segno del Toro grazie al formidabile olfatto capace di captare infinitesime tracce di sangue in acqua.
Anche gli elefanti hanno numerose caratteristiche che rientrano in area taurina: come gli squali non possiedono una vista eccellente, ma hanno udito e odorato molto sviluppati; la proboscide prominente (che è insieme naso e arto) rientra nelle attribuzioni anatomiche del Toro e con la loro voce poderosa emettono, a seconda delle emozioni, una vasta gamma di suoni. Sono lenti, ma capaci di straordinaria forza e resistenza. Coerentemente con il senso del clan familiare tipico di questo segno zodiacale, ogni branco di elefanti è composto da una famiglia o da un raggruppamento di più famiglie, inoltre a capo del gruppo vi è sempre una femmina.
Il Toro è l’archetipo che rappresenta il lato (anche oscuro) del potere matriarcale, divorante e possessivo, quello che vede la femmina dominante nella specie e chi meglio della mantide religiosa con il suo cannibalismo post nuziale può rappresentare questa “ombra” del Toro.
Però torniamo alla luce, attributo taurino per eccellenza, con l’ultimo animale della serie: il maiale, creatura ingiustamente disprezzata, dotata di buon carattere, mansuetudine, grande intelligenza; contrariamente a ciò che si crede è assai pulita e, soprattutto, deve il suo nome (suus maialis) alla dea Maia, cui era consacrato il mese di maggio.
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