Lo Zodiaco può dirci sotto che Segno ricadono le specie animali?
Ad esempio i gatti, i canarini, le lucertole, a che Segno si possono associare? Su questo argomento possiamo sbizzarrirci, poiché non c’è molta letteratura astrologica in merito e per una volta ci concediamo di giocare con un po’ di leggerezza passando in rassegna mese dopo mese l’intero Zodiaco.
Il Gemelli dalla mente rapida e dall’orecchio teso, la trottola zodiacale capace di saltare di palo in frasca con la sorridente disinvoltura di un equilibrista è forse uno dei segni che più associamo alle tipiche facoltà umane. Ciò non toglie che siano moltissimi gli animali avvicinabili al temperamento gemellare, a partire dalle lievi e coloratissime farfalle che proprio nel mese di giugno riempiono i nostri prati, svolazzando tra i fiori per annunciare l’estate imminente. Rapidità e leggerezza sono qualità che appartengono anche al colibrì le cui ali si muovono così velocemente da valergli l’appellativo di uccello-mosca, e che ben figura tra gli animali gemellari, così come la cicala, insetto che nelle favole canta e si diverte senza pensare al domani.
Chi appartiene a questo segno fatica a restare fermo in un luogo, soffre a parlare sempre delle stesse cose, detesta chi prende la vita in modo troppo serio, così, pur possedendo una gran profondità di pensiero e un’intelligenza più alta della media, viene ritenuto un inguaribile e superficiale “farfallone”. Gemelli è l’archetipo sotto il quale ricade la capacità di comunicare, di comprendere il mondo e la fluidità nell’entrare in relazione con esso. Facile di conseguenza vedere come gemellare il chiacchiericcio dei pappagalli e di tutti gli uccelli “parlanti” (i Gemelli sono sopraffini imitatori), così come è automatico associare a questo segno la curiosità e la socialità delle scimmie.
Quando incontriamo quelle persone capaci di interagire con chiunque, possiamo essere certi che nel loro oroscopo si trovano elementi gemellari, infatti questo è il segno che rappresenta la socievolezza, la facoltà di adattarsi al proprio interlocutore, chiunque esso sia. Il Gemelli non sa pensarsi come elemento svincolato da un gruppo, deve condividere e interagire, possibilmente divertendosi. Per questo possiamo far ricadere sotto il suo dominio le agili e giocose lontre oppure gli intelligentissimi delfini, che molte leggende vogliono addirittura uomini trasformati in animale.
Scaltri, vispi, con la costante tentazione di combinare guai e sparigliare le carte, non possono che fregiarsi di essere associati alla volpe, simbolo della furbizia per antonomasia, ma anche al suo “cugino” nordafricano, il fennec dalle grandi orecchie.
Però l’animale che (per averlo conosciuto da vicino e aver intrapreso con esso una dura battaglia territoriale a colpi di trappole alla cioccolata) assegnerei ai Gemelli, è l’Apodemus sylvaticus. Come “chi è?” …
È il minuscolo topino di campagna dall’intelligenza sovrumana, le cui corse verso la cucina avvengono ad una velocità difficilmente percepibile da occhio umano e le cui tracce biologiche vengono lasciate con finta noncuranza (ma sicuro e divertito disprezzo per noi “minus habens”) su ogni superficie raggiungibile; il topo: la straordinaria creatura con gli occhietti vivaci e il musino a punta, che contende a noi umani il dominio del pianeta, consapevole di essere (come il delfino) animale sacro al dio Apollo.
© riproduzione riservata