Qual è lo stile preferito da ogni segno, quale la moda ideale, quale il capo d’abbigliamento più amato? Anatomicamente sappiamo che l’astrologia assegna una o più parti del corpo ad ognuno dei 12 segni e ciò rappresenta già un’utile indicazione per capirne le preferenze nel campo della moda, perché un segno tende a coprire o scoprire proprio le zone che astrologicamente gli corrispondono.
Come accade per molte faccende acquariane, anche sullo stile del segno è difficile mettere punti fermi. L’Acquario d’altronde non ama avere troppi limiti, a partire da quello di genere. Non è raro infatti trovare rappresentanti di questo segno che non comprendono affatto perché un uomo non possa indossare una gonna o mettere lo smalto, e una donna non possa rasarsi a zero o indossare la cravatta, tuttavia (quando è necessario) cercano di adattarsi perché di fare battaglie per questo o per altro non è nel loro temperamento.
Tuttavia la loro propensione alla libertà è incontenibile, così li ritroviamo a sperimentare con forme, colori e materiali, tanto che spesso lanciano mode con largo anticipo, nella costernazione di amici e parenti ma, poiché detestano l’omologazione, non ci mettono molto ad abbandonarle quando queste mode iniziano a diffondersi negli stessi gruppi che le avevano sanzionate.
Per l’Acquario la diversità è un valore fondamentale.
Il segno che li fronteggia, il Leone, suggerisce agli Acquari curiose passioni. Abbiamo già visto la propensione a distinguersi dagli altri in un modo assolutamente originale. A questo dobbiamo aggiungere anche una predilezione per un tipo particolare di “luminosità”: come nel Leone abbiamo la ricerca della luce naturale attraverso lo scintillio di diamanti e paillettes su abiti regali, nell’Aquario abbiamo la ricerca della luce artificiale attraverso la scelta di tinte fluorescenti; come il Leone ama ricoprirsi di gioielli, così l’Acquario ha un’insana passione per la bigiotteria; e come il Leone è celebre per la sua criniera e cura i capelli in modo maniacale, così l’Acquario, se potesse, cambierebbe parrucca ogni giorno, come accadeva nel Settecento quando si azzardavano impalcature ai confini della realtà, complete di gabbie per uccelli. Se dobbiamo trovare una collocazione al “travestimento” è proprio qui, in questo segno che si diverte a stupire e a rompere le regole, come accade a Carnevale, che cade infatti nel periodo dell’Acquario.
C’è sempre qualcosa di artificiale nello stile dell’Acquario, qualcosa di tecnico e futuristico nelle sue scelte estetiche, una ricerca di perfezione ideale che non ha nulla a che vedere con la perfezione formale della Bilancia o della Vergine: è qualcosa di più astratto, di più impalpabile, di assolutamente personale e shockante. In questo segno troviamo tutti i tessuti artificiali, dai più semplici per resistere al freddo senza occupare troppo spazio a quelli progettati per viaggiare nel cosmo, da quelli ricavati dalla tela di ragno per ottenere la massima resistenza, a quelli che riflettono la luce ottenendo l’effetto “invisibilità”.
Per capirci, non possiamo dire davvero cosa un Acquario ama indossare finché non vediamo il mondo in cui è immerso: se il mondo indossa giacca e cravatta, l’Acquario avrà la tentazione di andare in bermuda e infradito; se il mondo è in bermuda e infradito, l’Acquario avrà un desiderio irrefrenabile di giacca e cravatta.
Per un Acquario, ciò che indossa ha sempre una valenza speciale, perché questo segno è lucidamente consapevole dei condizionamenti sociali legati all’apparenza, ma non ne fa una questione di principio. Sfrutta semplicemente la situazione a suo vantaggio, travestendosi da bravo impiegato al lavoro se questo è necessario, oppure lasciando libero corso alla propria originalità per spiccare tra i suoi amici e suggerire (questo sì inconsapevolmente) che niente è prestabilito nella vita e che i punti fermi, in realtà non esistono.
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