Osservare nei dettagli le migliaia di immagini storiche conservate in Fototeca e “spulciare” nell’ archivio digitale è per me ancora, dopo tanti anni, fonte di immenso piacere e stupore.
Curiosare qua e là può riservare delle belle sorprese, come quella di scoprire la pubblicità di un papillon con lampadina, risalente al 1910!
Per capirci, nel 1910, avremmo potuto vedere Gabriele D’Annunzio con la cravatta lampeggiante, o … che so Giovanni Verga che, nel caldo della sua Sicilia, si rinfresca con un mini-ventilatore a mano, mentre rilegge il manoscritto dei Malavoglia.
Si potrebbe anche immaginare un giovane Mussolini, ancora direttore dell’Avanti e anti-interventista, raggiungere la sede del giornale con, ai piedi, dei pattini da strada “eleganti e aristocratici”!
Immagini che divertono la nostra mente, ma che ci danno la misura di quanto la Storia, anche la più recente, sia ancora per noi un grande puzzle da ricomporre.
I dettagli del quotidiano ci permettono di dipingere lo sfondo su cui far muovere i personaggi del passato, celebri o sconosciuti.
Così le schede segnaletiche che la polizia, nel primo decennio del Novecento, utilizza già massicciamente, evocano scene suggestive intorno agli arresti “eccellenti” in cui furono coinvolte molte figure politiche di spicco: da Stalin a De Gasperi, dallo stesso Mussolini a Gramsci.
Gli oggetti di uso comune e domestico della stessa epoca, descrivono invece un mondo in cui la modernità pervade la vita quotidiana di tutti, in maniera non troppo diversa dalla attuale.
Appaiono servizi igienici interni alle case, vasche e docce domestiche, illuminazione elettrica, rudimentali lavatrici, mungitrici automatiche, pompe e versatori speciali, ferri da stiro e rasoi con dispositivi di sicurezza, attrezzi da cucina antenati dei moderni robot “taglia-frulla-trita-impasta”, forbicine pieghevoli, cucitrici e macchine da scrivere, gelatiere, porta fiammiferi fosforescenti per ovviare alla mancanza di elettricità in casa e addirittura ghiacciaie portatili.
Tutti questi oggetti avemmo potuto trovarli anche nelle abitazioni di Mark Twain o di Matilde Serao, nella cucina di Lina Cavalieri o nelle stalle di Francesco Giuseppe, nello studio di Tolstoj o nel bagno di Puccini.
E immaginare … la regina Margherita … con in mano … uno dei primi föhn per capelli, devo ammettere che mi rallegra assai!
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