Per la medicina le stigmate (dal greco stigma = marchio) sarebbero effetti di una sindrome conosciuta come porpora psicogena, tipica di alcuni soggetti affetti da personalità isterica.
Queste persone, travolte dalla fede nella Passione di Cristo, sarebbero in grado di produrre delle ferite psicosomatiche sul corpo che richiamano i segni della crocifissione tramandate dai Vangeli. Chi nega l’origine mistica delle stimmate ricorda che i primi fenomeni apparvero nell’ XI secolo, con la massiccia diffusione delle immagini sacre della Passione.
Le stigmate si producono quasi sempre in soggetti estatici e frequentemente vengono precedute o accompagnate da fortissimi tormenti fisici e morali.
San Francesco d’Assisi fu il primo che ufficialmente le ricevette su mani, piedi e sul costato, nello stesso punto in cui Gesù venne ferito dalla lancia del soldato Longino. Tomaso da Celano, suo biografo, descrive così l’episodio: “Le mani e i piedi apparvero trafitti nel centro da chiodi, le cui teste erano visibili nel palmo della mano e sul dorso dei piedi. Anche il lato destro era trafitto come da un colpo di lancia con ampia cicatrice, che spesso sanguinava, bagnando di quel sacro sangue la tonaca e le mutande”.
Da allora moltissime sono le testimonianze di santi, beati e persone comuni che hanno ricevuto, come segno della loro devozione, le stigmate: Santa Caterina da Siena, Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, Santa Rita da Cascia, Maria Faustina Kowalska, Santa Chiara da Montefalco, Caterina de’ Ricci, fino ai casi di Anna Katherina Emmerich e di Teresa Neumann.
Si racconta che dalle ferite di Santa Elisabetta d’Ungheria nascessero dei gigli, che venivano tagliati e posti sull’altare; Santa Veronica Giuliani iniziò a manifestare stimmate alla testa, ricordo della corona di spine, così come Santa Rita Da Cascia le cui reliquie portano ancora tracce di una piaga ossea aperta sulla fronte.
In tempi più recenti Gemma Galgani racconta in prima persona l’estasi, con queste parole: “… in quell’istante comparve Gesú, che aveva tutte le ferite aperte; ma da quelle ferite non usciva piú sangue, uscivano come fiamme di fuoco, che (…) vennero a toccare le mie mani e i miei piedi e il cuore. Mi sentii morire, sarei caduta in terra; ma la Mamma (la Madonna) mi sorresse, ricoperta sempre col suo manto.”
Particolare invece la storia di Santa Caterina Da Siena che, dopo aver ricevuto sotto gli occhi di molti testimoni le stimmate a mani, piedi e costato, chiese al Signore che diventassero invisibili: a differenza di Padre Pio, fu accontentata e tra lo stupore generale “le dette Stigmate di color sanguigno, si mutarono in un grande splendore e forma di pura luce”.