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Shoah – liberazione di Auschwitz

LIBERAZIONE DI AUSCHWITZ

Il trasporto, lo sradicamento e il concentramento prima nei ghetti e poi nei campi: un esodo senza pari per proporzione numerica e per destinazione. Nella storia non è certo il primo esodo ebraico, ma il primo il cui risultato doveva essere ‘La soluzione finale’ organizzata meticolosamente il primo documentato dalla fotografia. «La fotografia di un evento ne diventa una prova, se da quello stesso evento ne sono state prese 100, 1000, 10.000 (A. Gilardi)…» è proprio quello che è successo con la Shoah.
In Fototeca di queste fotografie se ne trovano un grande numero, l’archivio del resto si è formato proprio a partire dal lavoro di Gilardi, come fotografo riproduttore, nella commissione interalleata incaricata di raccogliere le prove per i processi ai crimini nazifascisti. Durante quei mesi di lavoro intenso egli prese coscienza di come la fotografia spontanea degli eventi, compresa e confrontata in modo giusto, avesse assunto il ruolo insostituibile di strumento di prova e rilevamento per la ricostruzione della storia.

Oggi la fotografia continua a raccontarci gli eventi di quegli anni sempre meglio distribuita attraverso internet. Non solo il disegno fotogenico non svanisce più dal foglio dove si forma, ma parla e viaggia,  riformandosi su migliaia e migliaia di schermi nel mondo. Per non dimenticare.

1 commento su “Shoah – liberazione di Auschwitz”

  1. Pingback: Fotografare l’Orrore « flâneurotic

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