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Scacciadiavoli

Tra il 23 e il 24 giugno, festa di San Giovanni, si celebra il solstizio d’estate, cioè il momento dell’anno in cui il Sole (principio maschile) posizionato nel Cancro, segno della Luna (principio femminile) raggiunge la sua massima inclinazione positiva. Esotericamente viene rappresentato da una stella a sei punte dove il triangolo di Fuoco (vertice in alto) e il triangolo dell’Acqua (vertice in basso) si incrociano in una sorta di nozze mistiche tra i due astri, precedute quest’anno da una “funesta”, ma rara e suggestiva eclissi di Luna. Sin dai tempi più remoti il cambio di direzione che il sole compie, tra il 19 e il 24 giugno, è visto come un momento particolare e magico, ritualizzato attraverso cerimonie di devozione verso la divinità diurna. Nella tradizione cristiana, il solstizio d’estate è diventato la festa di San Giovanni Battista, nato, secondo i Vangeli, esattamente sei mesi prima della nascita di Cristo che segna invece il cambio di direzione solare invernale. Il solstizio d’estate, nella tradizione greca e nei testi vedici, è chiamato Porta degli Uomini o degli Antenati a simboleggiare il passaggio, o il confine, tra il mondo mortale e il mondo dell’Eternità. Il solstizio invernale è detto Porta degli Dei perché, attraversandola, le anime ascendono al divino e le influenze superiori discendono sulla terra. Il Solstizio Estivo è detto Porta degli Uomini perché destinata alla discesa delle anime sulla terra ed al perpetuarsi del ciclo delle esistenze materiali, per questo motivo tutte le celebrazioni che si svolgono tradizionalmente per San Giovanni hanno lo scopo di proteggere il creato. In molte zone d’Italia nella notte tra il 23 e il 24 giugno si usa bruciare le vecchie erbe nei falò e andare alla raccolta delle nuove, dette appunto “erbe di San Giovanni”, la più importante delle quali, l’Iperico, veniva anche chiamata “scacciadiavoli” ed era utilizzata degli antichi Germani per adornarsi in occasione della festa solstiziale. L’Iperico (Hypericum Perforatum L.), raccolto in questo periodo (tempo balsamico della pianta) esprime al massimo grado le sue proprietà antidepressive, antisettiche, decongestionanti, vermifughe e antinfiammatorie delle vie urinarie. In epoca medievale, la notte della vigilia di San Giovanni, era costume dormire con un mazzolino d’iperico sotto il cuscino nella convinzione che il santo, apparendo in sogno, proteggesse il dormiente dalla morte per un anno intero. La pianta raccolta in questa notte, condizione indispensabile per la sua efficacia, si riteneva guarisse le più diverse malattie, compreso il morso dei serpenti e costituiva l’ingrediente principale di un popolare antireumatico composto su richiesta di papa Innocenzo XI, il Balsamo Innocenziano. Si pensava che dall’aspetto del succo di Iperico fosse possibile predire il futuro. Questo succo, chiamato “sangue di S. Giovanni”, era ingrediente indispensabile nella composizione di filtri e pozioni, con le quali si riteneva di poter influenzare la volontà umana. E’ possibile che si trattasse semplicemente di una tintura di Iperico, raccolto nel suo periodo balsamico, ma il suo forte potere antidepressivo, evidentemente non passò inosservato neppure agli occhi dei nostri antichi “stregoni”. Utilissimo per ustioni, ferite e piaghe grazie alle sue straordinarie proprietà cicatrizzanti è l’oleolito di Iperico, di un bel colore rosso rubino, che si ottiene macerando al sole per tre giorni 400 gr. di sommità fiorite della pianta, in un litro di olio di oliva e mezzo litro di vino bianco. Passati i tre giorni si fa bollire a bagnomaria fino quasi al totale assorbimento del vino, si filtra e si utilizza immergendo nell’olio una garza, ponendola sulla pelle lesa e fasciando. E’ un rimedio molto efficace in caso di eritemi solari, così frequenti in estate. Ha virtù antidolorifiche per nevralgie, sciatiche e mal di schiena, è un ottimo disinfiammante, valido anche per lenire le punture d’insetto, ma è necessario evitare di esporsi al sole dopo l’applicazione del rimedio, per evitare fenomeni di fotosensibilizzazione soprattutto in soggetti di pelle chiara.

1 commento su “Scacciadiavoli”

  1. Pingback: Il solstizio d’estate Litha e S.Giovanni – Quelli sciu da Teiru

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