Ancora attoniti per l’incendio che ieri notte ha distrutto irrimediabilmente le guglie e il tetto della cattedrale parigina di Notre-Dame, piangeremo a lungo su ciò che resta di questa magnifica opera architettonica, simbolo della capitale francese, dell’arte gotica e della cristianità europea.
Proprio in un aprile come questo, nel 1163, dove prima si ergevano le due vecchie chiese di Santo Stefano e di Nostra Signora, papa Alessandro III benedisse la posa della prima pietra di quella che sarebbe diventata la basilica più visitata d’Europa, la prima che vide apparire i caratteristici archi rampanti indispensabili per reggere lo slancio del gotico verso il cielo.
Notre Dame assumerà la forma a noi conosciuta solo nel 1250 e nel corso del tempo sarà protagonista di incoronazioni, nozze reali e saccheggi, di rivolte e romanzi. Costruita, finanziata e sostenuta economicamente sia dalla Chiesa che dalla monarchia francese, restò per secoli il cuore pulsante degli eventi non solo religiosi, ma anche politici e militari.
Danneggiata gravemente durante gli scontri tra cattolici e ugonotti nel 1548, durante la Rivoluzione Francese fu depredata di tutti i suoi ori e spogliata delle statue arrivando molto vicino alla distruzione: il filosofo socialista Saint-Simon, nemico giurato degli oziosi nobili e religiosi, propose di acquistarla allo scopo di abbatterla. La cattedrale, già adibita a magazzino, si salvò soltanto grazie a un “cambio di destinazione”: venne trasformata infatti in “Tempio della Ragione” , ma quando Napoleone la scelse come teatro della sua auto incoronazione, era così malridotta da dover essere coperta con arazzi e con un finto protiro.
Celebre per i grotteschi gargoyle Notre Dame non è solo un luogo di culto, ma anche oggetto di leggende inquietati, come quella relativa alle diaboliche serrature decorate del portale principale.
Come ogni antica opera particolarmente complessa anche la forgiatura di queste serrature si dovrebbe all’aiuto del demonio: un povero fabbro dall’evocativo nome di Biscornet (bis = due + cornet = corno) in un moto di rabbia e frustrazione, promise l’anima al diavolo pur di arrivare a capo dell’opera. Il satanasso non si fece attendere e il capolavoro fu finito in 24 ore, ma il giorno dell’inaugurazione fu impossibile aprire le porte. Soltanto esorcismi e benedizioni ebbero ragione delle demoniache serrature, ma di lì a poco l’anima di Biscornet fu prelevata dal nuovo “proprietario” che veniva a riscuotere il pagamento per il soprannaturale aiuto.
L’ultimo importante restauro di Notre-Dame è di epoca Ottocentesca ad opera del celebre architetto Viollet-le-Duc il quale, tra le altre cose, fece sostituire con nuove sculture le statue degli antichi Re di Giuda, decapitate con furia dai Rivoluzionari in quanto simboli di dispotismo.
© riproduzione riservata