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Luoghi verdiani

In occasione dei 200 anni dalla nascita di Giuseppe Verdi, chi programma una vacanza itinerante in Italia non può tralasciare di visitare i luoghi in cui visse e operò il più grande e celebre compositore italiano.
Per celebrare questo duecentenario, Edoardo Fornaciari, fotoreporter che condivide con il Maestro questi stessi luoghi di origine, ha riunito in una rassegna le migliori immagini che, in molti anni, ha raccolto in un suo “album di famiglia” verdiano. Attraverso questo tributo attento e consapevole alle dinamiche locali, leggero e commosso come solo un fotoreporter che ha girato il mondo può fare quando ritrae la propria terra, possiamo farci guidare in un itinerario verdiano dal suo sguardo impeccabile, condito da un pizzico di ironia.

Partendo da Roncole, immersa nella Bassa parmense, è possibile visitare la Casa natale del maestro, un’umile costruzione dove il padre gestiva un’osteria,  e la chiesa di San Michele dove Verdi fu battezzato, che conserva il vecchio organo sul quale il maestro si esercitò da fanciullo.

Ma è soprattutto Busseto la cittadina verdiana per eccellenza, con Piazza Verdi su cui si affacciano antiche botteghe, edifici storici e la rocca duecentesca, sede del Municipio e del Teatro dedicato all’illustre cittadino.
Qui troviamo Casa Barezzi, il luogo in cui Verdi compì la sua formazione musicale da ragazzino e dove tornò spesso. Era l’abitazione di Antonio Barezzi, benestante droghiere appassionato di musica che aveva fatto del salone padronale della propria dimora la sede delle prove e delle esibizioni di giovani musicisti, e che finanziò gli studi milanesi di Verdi, divenendo suocero del giovane musicista quando questi ne sposò la figlia Margherita.

Dopo i primi successi Verdi acquistò Palazzo Orlandi, dove visse successivamente con la cantante Giuseppina Strepponi, dopo la morte della prima moglie.

A Sant’Agata di Villanova sull’Arda si trova invece  Villa Verdi, residenza della maturità, ricca di cimeli preziosi. La celebre villa che Giuseppe Verdi acquistò nel 1848 curandone personalmente la crescita del parco e la sistemazione degli interni, è ancora perfettamente conservata (abitata in parte dagli eredi) e conserva intatto l’arredamento originale compresi soprammobili, fotografie e oggetti personali.

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