Lo stereoscopio in Trincea. A cura di Franco Gengotti. Spazio Oberdan – Milano, dal 13 al 24 ottobre dal lunedì al sabato in orario 18-22 e la domenica 10-14.
Consiglio vivamente una visita alla mostra allo Spazio Oberdan e una virtuale al sito: www.lagrandeguerrain3D.it dove si possono vedere aggiornate le date delle prossime location ed eventualmente anche chiedere informazioni per ospitarne l’allestimento.
La mostra di Franco Gengotti è a suo modo un richiamo di aiuto, dal piccolo catalogo si apprende che: «Durante la Grande Guerra alcuni appassionati di 3D, sui fronti opposti, hanno fotografato molti tragici momenti del conflitto. Luigi Marzocchi, Federico Erba e Sandro Saba sono tre fotografi dei quali stiamo cercando di restaurare gli archivi originali e dobbiamo a loro se oltre 3000 lastre negative in vetro sono giunte fino ai giorni nostri, anche se in condizioni molto critiche. In questa mostra abbiamo esposto meno del 1% dell’archivio. Le immagini sono “fissate” su lastrine di vetro ricoperte di gelatina fotosensibile che, a 100 anni di distanza, si sta staccando dal supporto (…)». Il curatore prosegue descrivendo la preziosità delle riprese, dal punto di vista tecnico e storico. L’urgenza di un intervento, prima che il contenuto si dissolva, inesorabilmente. Il lavoro di restauro è prima di tutto proprio sul contenuto, quindi le lastre vengono scansionate, con tutte le precauzioni del caso, e poi vengono “riversate” in forma anaglifica in modo che possano essere viste anche senza l’utilizzo del complicato visore originale binoculare, ma attraverso economici occhialini di cartoncino, muniti di filtro rosso-verde. Questa transcodifica in immagini anaglifiche, rende il contenuto delle riprese finalmente popolare, fruibile da una platea molto ampia e a basso costo, inoltre gli ingrandimenti consentono la visione a più persone contemporaneamente. È proprio attraverso l’acquisto di questi occhialini e del mini-catalogo con tutte le fotografie esposte stampate in 3D (€2), che il visitatore può contribuire a salvare e divulgare il contenuto di queste riprese.
Le immagini scelte per la mostra aprono uno spiraglio sul tenore del contenuto dell’archivio, senza retorica, immagini che mostrano la quotidianità del fronte, senza eroismi o furori politici. I fotografi erano soprattutto “appassionati” di fotografia e nel loro prendere quelle immagini spontaneamente, si avverte il desiderio di voler trattenere quei momenti vissuti e conservarli perché ritenuti importanti, prova ne è che ogni fotografia è stata corredata dallo stesso fotografo, da una sua diligente didascalia. Franco Gengotti ha raccolto il loro testimone e si è fatto prosecutore della conservazione di quei momenti e anche di più: chiunque voglia partecipare all’impresa può adottare una lastra e salvarla dalla sua scomparsa; attraverso le didascalie trascritte dalle originali, consultando una tabella excel per la scelta, si può indicare con precisione anche quale o quali lastre salvare, quale aspetto di questo speciale racconto tridimensionale della Grande Guerra, si ritenga che assolutamente non debba andare perso.