La nostalgia per una libertà perduta inizia a farsi sempre più pressante via via che ci si avvicina alle vacanze estive in questa seconda stagione “in pandemia” .
La scuola sta per finire e qualcuno è già partito o sta organizzando le ferie entro i limiti imposti dalle regole antiCovid – dai Pass vaccinali alle prenotazioni blindate – ma l’incertezza è ancora tanta.
Potremo fare una puntatina alle terme?
Sarà possibile accedere a una spiaggia libera?
Quanti tamponi dovremo far fare ai nostri bambini se non restiamo fissi in un solo luogo?
Fortunato chi ha una casa vacanze con un po’ di giardino o addirittura con vista mare o immersa nei boschi. Meno fortunato chi invece deve decidere dove andare e per quanto tempo organizzando magari una numerosa famiglia e relativi spostamenti.
In questa situazione viene spontaneo pensare a quando si dava per scontato di poter scendere in spiaggia senza prenotare lettini e ombrellone, a quando era possibile partire improvvisando o decidere di vagare per l’Italia o per l’Europa senza una meta precisa.
Vacanza e libertà sono sempre stati sinonimi ed è decisamente triste accorgersi che questo binomio rigenerante che ci ricaricava per il resto dell’anno ora è dissolto.
In attesa di diventare tutti “bianchi” via via che la campagna vaccinale prosegue e in attesa di poter finalmente lasciare le insopportabili e inquinanti mascherine, facciamoci guidare dai ricordi sfogliando le nostre vecchie foto delle vacanze per prendere respiro.
Se non bastasse, andiamo ancora più indietro nel tempo per assaporare quella gioia e quel senso di totale libertà che ancora emerge dagli scatti degli anni Cinquanta e Sessanta, vero momento d’oro delle ferie popolari .
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