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Le buche nella rete

La rete stradale italiana ha una storia piuttosto recente.
Questa storia però, sembra destinata a concludersi a breve: la causa pare sia la dilagante crisi, con i conseguenti tagli economici alla manutenzione del sistema viario, la cui importanza nell’Italia post-unitaria fece dichiarare all’allora ministro dei lavori pubblici De Vincenzi che “niuna cosa ha maggiore influenza sulla produzione di un paese che la viabilità… le strade vivificano l’agricoltura, creano le industrie, danno origine ai commerci… la statistica delle strade è la statistica della ricchezza di un paese”.
E pochi dubbi sorgono in merito alla questione, per evidenti ragioni.
Bisogna dire che la costruzione di strade nel nostro paese iniziò, nonostante i buoni propositi del suddetto ministro, con il piede sbagliato venendo affidata, per mancanza di fondi, agli enti locali e con il divieto di collegare paesi già collegati dalla ferrovia.
L’avvento dell’automobile, con il suo impatto sui vecchi materiali stradali, e l’aumento del traffico fecero il resto.
In epoca fascista il problema strade si presentò in tutta la sua enormità, risolvendosi con la contestata (e magnificata dal regime) decisione di destinare la maggioranza dei fondi ad opere di forte impatto propagandistico, così nel 1924 vide la luce la prima autostrada italiana, cioè la prima strada a pagamento pensata solo per il traffico automobilistico: la Milano-Laghi.
Con il boom degli anni Sessanta la costruzione di strade e autostrade si intrecciò con tutta la questione dello sviluppo industriale e dell’incremento dei consumi. Le autostrade inghiottirono una marea di fondi che avrebbero certo giovato alla rete di strade provinciali e comunali, che da allora vengono tenute “in vita”, quando possibile, solo con manutenzioni ordinarie.
Ed eccoci ad oggi, con nuovi tagli che graveranno su ciò che mai ha prosperato.
E se gli aumenti di carburanti ci indurranno a scegliere, per risparmiare, strade senza pedaggio speriamo di non correre il rischio di rimpiangere gli antichi lastricati delle strade romane, quelli sì durati secoli.
Ma non preoccupatevi, sembra che per lo stesso motivo, negli U.S.A. stiano già rimpiazzando l’asfalto con la ghiaia : saremo in buona compagnia!

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