Vai al contenuto
Home » Blog » La fotografia di un’immagine.

La fotografia di un’immagine.

(Cartoline a Ponzone) a cura di Lost Dream Editions

Chi ha l’interesse e la pazienza di leggere le mie note iconologiche si sarà accorto che non pubblico, se non eccezionalmente, immagini totalmente automatiche o manuali realizzate da me. È un vecchio “vizio” che ho preso frequentando i pensieri di Ando Gilardi che, fra le tante cose, mi ha insegnato a riflettere sul fatto che l’ultima tecnica inventata dall’uomo per produrre immagini è capace di riprodurre tutte le immagini realizzate con le tecniche precedenti: ma con qualcosa in più. Per fare solo un esempio, fino a ieri, fino a quando cioè il cinematografo era solo analogico, la televisione poteva riprodurre una pellicola, ma non viceversa. Pensavo a questo, riguardando il post – pubblicato sulla bacheca dedicata a Ando Gilardi il 31 maggio 2013 e nuovamente proposto su WE DO THE REST il 20 gennaio 2014 – con l’immagine del francobollo demenziale sulla lotta contro la “droga”, quando mi ha attraversato la mente la possibile obiezione di qualche lettrice o lettore: quella, potrebbe sostenere, non è una fotografia.

In effetti è qualcosa di molto più complesso: è la fotografia di un’immagine manuale, e con ogni probabilità la catena di trasmissione iconica di quel piccolo pezzo di carta è anche più lunga. Ed è proprio sull’importanza del passaggio del “testimone” iconico e dell’enorme amplificazione sociale dell’immagine che risiede una delle principali risorse della fotografia: come ha cercato di insegnarci per tanti anni il “fotografo” Gilardi.

Tornando a quello stupido francobollo: senza la riproduzione fotografica, sarebbe servito per affrancare quindici milioni di lettere, e poi sarebbe scomparso nella spazzatura e nei raccoglitori dei filatelici, lasciando la sua pesante eredità di ignoranza e di morte. È grazie alla fotografia se abbiamo potuto “riconvocarlo in tribunale” per dimostrarne la stupida colpevolezza.

Nell’immagine: Ruvo di Puglia. Chiesa di San Domenico e Palazzo Jatta. Fotografia della “checcc/design”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *