Quella delle vacanze “in cammino” è una scelta che di anno in anno, appassiona sempre più turisti. Nata come versione moderna degli antichi pellegrinaggi religiosi ne ricalca molte caratteristiche, dal piacere di viaggiare lentamente, alla tensione verso una meta che abbia un significato spirituale o culturale.
Favorita dalla ricchezza storica ed enogastronomica del nostro territorio, la vacanza “a piedi” (o in bicicletta) è una delle forme di turismo più adatte alla fruizione e alla valorizzazione del patrimonio storico dell’entroterra, l’Italia è infatti disseminata di “cammini” e costellata di piccole strutture dedicate all’accoglienza dei moderni pellegrini e viaggiatori.
Accanto ai Cammini antichi ben conosciuti dagli appassionati di vacanze slow quali la via Francigena (che collega Canterbury a Roma e vede ben 45 tappe su 98, sul territorio italiano), i Cammini francigeni di Sicilia (un autentico viaggio nella storia delle invasioni, dominazioni e contaminazioni culturali al Sud), il Cammino di San Francesco o il Cammino di San Benedetto (che collegano i luoghi “toccati” dai due Santi), o la Via degli Dei (l’antica via commerciale etrusca tra Felsina-Bologna e Fiesole), abbiamo la rete di vie “romee”, quelle che diedero origine al detto “tutte le strade portano a Roma”.
Una delle più conosciute è la via Romea-Germanica percorsa ogni anno da centinaia di turisti che dal nord Europa raggiungono la nostra capitale percorrendo la Valle dell’Adige o la Val Pusteria e, seguendo la via Emilia fino a Forlì, imboccano il percorso che scavalcherà l’Appennino per poi dirigersi verso Arezzo.
Sempre nei pressi del Casentino – tra Romagna e Toscana – un altro itinerario questa volta squisitamente culturale, è il Cammino di Dante che collega i luoghi che videro il Sommo poeta nascere, vivere, amare e comporre versi.
L’elenco dei possibili viaggi è infinito, ricco di opzioni differenti da nord a sud, da est a ovest: il Cammino delle Terre Mutate (dal sisma) tra Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo; i Cammini Federiciani in Puglia (un viaggio nei luoghi del grande Federico di Svevia); la Grande Traversata delle Alpi in Piemonte (per gli amanti del trekking più impegnativo); il Cammino della Linea Gotica tra Toscana, Umbria, Marche ed Emilia-Romagna (un tuffo nei luoghi della Resistenza) o il Cammino minerario di Santa Barbara (alla scoperta delle antiche miniere) e quello delle 100 Torri in Sardegna.
C’è solo l’imbarazzo della scelta: se si ama il turismo sostenibile e si vuole tornare a godere della natura scoprendo piccoli gioielli dimenticati, senza spendere troppo, basta munirsi di zaino e buone scarpe, scegliere il proprio “viaggio nel tempo”, e partire.