Quando si entra nel mondo della Vergine ogni cosa torna al proprio posto, gli eventi si incasellano ordinatamente e si ritrova il piacere della conservazione (anche delle immagini) e della “riproduzione in serie”. Con tali premesse è piuttosto chiaro che nel campo iconografico l’impronta verginea la ritroviamo prima di tutto nelle stampe popolari e nelle tavole scientifiche. La Vergine infatti ama la precisione e il dettaglio, ha spiccate capacità tecniche e descrive minuziosamente quel che ricade sotto i suoi occhi, quindi è responsabile della realizzazione di tutte quelle illustrazioni e foto che corredano i testi (o siti) informativi e divulgativi, dai libri scolastici, agli antichi erbari, dai tomi di storia naturale alle enciclopedie (analogiche o digitali); suoi sono gli schemi, le tavole sinottiche, i grafici, le mappe.
Fortemente collegata al sapere e alla conoscenza, tuttavia la Vergine è sempre sintonizzata su ciò che è ordinario, comune, utile, quotidiano, per questo la produzione e diffusione delle immagini “in serie” non può essere che verginea, così come il concetto stesso di stampa, dove da una sola matrice si ricavano infinite rappresentazioni identiche, destinate alla diffusione a livello popolare e non elitario.
Sovrana del “mondo piccolo” la Vergine punta il suo sguardo acuto sui dettagli che per altri sono insignificanti e inventa il microscopio, gli ingrandimenti e le “macro” per osservare da vicino l’invisibile, specialmente nel campo della natura (insetti, piante, etc) grande mistero di cui la sua mente analitica vuole appropriarsi.
I soggetti preferiti dalla Vergine sono ovviamente i “piccoli”, non intesi in senso di età, ma di gerarchia sociale: gli operai, i contadini, il popolo “minuto” impegnato nelle sue attività quotidiane, ma ancor più è appassionata a ritrarre chi è intento a lavorare, concentrato su un compito impegnativo, meglio se manuale e di precisione: il lavoro è uno dei temi più cari al sesto segno dello Zodiaco, in particolare quello artigianale, anche se le inquadrature delle immense catene di montaggio esercitano un certo fascino sulla sua mente, così come le masse organizzate in movimento. Per quel che riguarda il farsi ritrarre, beh … a parte rare eccezioni la Vergine (essendo molto timida e ipercritica con il suo aspetto) si sottopone alla tortura di essere fotografata solo se è strettamente necessario, ad esempio se è costretta a rinnovare la carta di identità o se il suo lavoro lo prevede.
I dipinti e gli scatti dall’alto di campi ordinati e arati, di appezzamenti e coltivazioni precisamente suddivisi ipnotizzano l’occhio vergineo, così come lo affascinano le collezioni monotematiche e le raccolte di cartoline. Verginei sono anche i “font”, i capolettera più o meno decorati e tutto ciò che attiene alla scrittura intesa in senso grafico.
Infine non dobbiamo dimenticare che la Vergine, da esperta “misuratrice”, può essere associata alla realizzazione di calendari, dove la scansione regolare del tempo veniva accompagnata in passato dalla raffigurazione delle attività o dei prodotti agricoli, tipici di ogni stagione.
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