Sede principale del pianeta Venere, la Bilancia rappresenta il concetto stesso di “icona”.
Venere (archetipo di bellezza e arte) nel settimo segno dello Zodiaco si unisce a Saturno (portatore di sobrietà e rigore) e ad X-Proserpina (simbolo di fecondità, luce, colore) per dare vita a un carattere profondamente votato all’estetica e fortemente attratto dal mondo dell’immagine.
Equilibrata e armoniosa, elegante e seducente, la natura bilancina non riesce a prescindere dalla forma, in senso fisico e in senso astratto. Il suo sguardo si nutre di bellezza e ogni piccola sbavatura la turba; si innamora facilmente delle simmetrie e aspira a inquadrature perfette, anche a costo di impiegare giornate intere per trovare la giusta luce, la giusta sfumatura, la giusta composizione di elementi.
L’aggettivo “giusto” non è usato a caso: la Bilancia è un segno legalitario che, pur prendendo atto della realtà, non può fare a meno di aspirare a modificarla (migliorarla) in base a una sua personale idea di armonia e giustizia, dove bellezza e misura si sposano.
L’artista Bilancia non è l’occhio invisibile che spia senza essere visto, non è il preciso catalogatore, non è colui che si appropria della realtà trasferendola sulla tela o sulla pellicola.
È un poeta.
Il suo sguardo abbellisce senza snaturare, trasforma tutto attraverso un linguaggio delicato, nemico della violenza, nemico dei contrasti e degli eccessi. Il mondo Bilancia è quello in cui l’effetto di massima naturalezza è ottenuto attraverso un minuzioso e durissimo lavoro di “artificio”.
Maestro nelle foto posate, il Bilancia è un magnifico ritrattista, un geniale fotografo di moda, un virtuoso che detesta il ritocco in post produzione perché lo scatto perfetto, a suo avviso, nasce da un lungo atto creativo che precede la fissazione dell’immagine.
Questo Segno zodiacale che tradizionalmente simboleggia il matrimonio, spesso sceglie – consapevolmente o meno – di ritrarre coppie di sposi, di fidanzati, di amici, di fratelli … insomma, il numero “due” e il concetto di coppia emergono molto spesso nelle immagini bilancine che, quando non vedono due elementi accostati ad evocare la dualità del segno, si presentano facilmente spezzate a metà da un’ideale linea centrale.
Possiamo annoverare tra le immagini ispirate da una mentalità bilancina anche quelle curiose antiche fotografie “testa-croce” che ritraevano un soggetto sia di fronte di schiena, in assonanza con la tendenza del segno a considerare sempre l’altra faccia della medaglia in ogni questione.
Vanitoso ed esteta, il Bilancia sarebbe il soggetto fotografico ideale, ma difficilmente resta soddisfatto di come gli altri lo ritraggono: la precisa combinazione di formalità e spontaneità che caratterizza l’iconografia bilancina è rara da riprodurre.
Come segno della grafica e della pittura, la Bilancia appare frequentemente nel Tema Natale di chi si occupa di arte visiva o gestisce gallerie d’arte.
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