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Icone zodiacali – Il Sagittario

Icone zodiacali - Il Sagittario - copertina litografica 1928 elaborazione ©Fototeca Gilardi

Mettete davanti a un Sagittario: una macchina fotografica, dei pennelli con tela e tempere, un fantastico software di grafica, dei pastelli e una matita, secondo voi quale strumento sceglierà per dare corpo alle sue immagini?
Ovviamente quello più semplice e immediato, il meno tecnologico, il più naturale: la matita.
Il Sagittario – l’esploratore dello Zodiaco, il cow boy, il viaggiatore con lo zaino in spalla – semplifica, disegna la sua personale avventura attraverso uno schizzo inizialmente rozzo, una bozza che eventualmente altri rifiniranno. Non gli interessa produrre un’immagine perfetta, anzi la perfezione solitamente lo turba, mentre ha urgenza di trasferire la sua fantastica idea sulla carta e proseguire nell’avventura, anche quando questa avventura è mentale, un puro viaggio nella fantasia. Certamente chi presenta molti pianeti in Sagittario non è estraneo all’uso della fotografia, il suo campo preferito è la fotografia etnografica, quella che coglie usi e costumi di popoli lontani, sconosciuti, preferibilmente ancora “puri”, cioè (per la mentalità sagittariana) ancora in contatto con la natura e con le cose semplici della vita, popoli non rovinati dalla “civiltà”, dalla tecnologia, dalla velocità e dalla produttività fine a se stesse.
Tuttavia è più sensato associare simbolicamente al Sagittario altre forme di arte iconografica, in particolare l’arte dell’illustrazione, o meglio del fumetto, del racconto per immagini, della graphic novel (mentre la grafica pura, quella perfetta e focalizzata sulla forma, appartiene invece al segno della Bilancia). Dietro la facciata da avventuriero il Sagittario nasconde un’indole lunare, cioè allegramente infantile, che viene facilmente sedotta dai racconti, dalle storie ed è questo che spesso lo rende un meraviglioso affabulatore, anche quando l’esposizione delle avventure non è veicolata dalla sua voce profonda, ma da schizzi fatti sulla carta. In Sagittario il disegno diventa movimentato, meno preciso e deve far parte di una sequenza, di una narrazione coinvolgente che porti ad un “happy end”. Giusto per capirci, uno dei più celebri Sagittari che si siano mai occupati di immagini è Walt Disney. Un altro è Charles Schulz, il papà di Charlie Brown, ma ne potremmo citare moltissimi: da Silver (Guido Silvestri) creatore di Lupo Alberto, a Gianluigi Bonelli e suo figlio Sergio, creatori di Tex e proprietari di una delle case editrici di fumetti più importanti d’Italia; e ancora Pier Lorenzo De Vita (il massimo illustratore disneyano in Italia), Nadir Quinto (pioniere del fumetto italiano e creatore di moltissime trasposizioni illustrate di celebri romanzi per ragazzi, pubblicate sul Corriere dei Piccoli), Toni Pagot (creatore del draghetto Grisù e di Calimero, e proprietario con il fratello Nino della Pagot Film, prima casa di produzione italiana di cartoni animati come “La Rosa di Bagdad”), senza dimenticare i contemporanei come Gipi (Gian Alfonso Pacinotti) e l’amatissimo ed eccentrico Zerocalcare (Michele Rech).
È interessante notare che di frequente, quando i fumettisti non hanno il Sole in Sagittario, in questo stesso segno troviamo la Luna, come nel caso di Massimo Cavezzali, Stefano Disegni, Giorgio Cavazzano, Roberto Renzi (creatore di Tiramolla) e Angela Giussani (“mamma” di Diabolik). Molto spesso è invece Saturno che fa capolino negli oroscopi degli illustratori e vignettisti come accade nel tema di Filiberto Scarpelli, fratello dell’altrettanto celebre Tancredi anch’esso illustratore, ma di altro stampo zodiacale.
Dominato da Giove (l’espansione), Nettuno (l’indefinito) e X-Proserpina (la Madre Terra), il Sagittario non può fare a meno di muoversi in lungo e in largo per il mondo, allargando costantemente il suo interesse a ciò che sta più in là di un confine. Questa sua bulimia di vita (esplorare, conoscere luoghi sconosciuti, allontanarsi dal quotidiano, muoversi, andare sempre più lontano) si esprime in ogni piccola azione, è un condizionamento zodiacale che caratterizza ogni attività sagittariana, anche nel momento in cui il soggetto decide di produrre immagini. Per questo il Centauro dello Zodiaco non riesce ad accontentarsi di una foto: il suo racconto non può essere costretto in un solo fotogramma, che oltretutto ha confini rigidi e non può essere “modellato” e stravolto in base alla sua personale interpretazione. L’istinto sagittariano è quello di moltiplicare, abbondare, riempire lo spazio del foglio, colmare di azioni e personaggi ogni riquadro.
Questo Segno ha fama di gran parlatore, ora saggio e carismatico, ora verboso e pesante, ma quando si tratta di raccontare “per iscritto” allora Giove (che simboleggia l’oratoria) si trasforma in immagine, non in parola – che il Sagittario detesta quando è scritta e non orale – così si comprende ancora una volta come la graphic novel abbia un’importante componente sagittariana, dal momento che ogni parola scritta diviene necessariamente sintetica, e spesso addirittura allude ad un suono (onomatopea) mettendosi immancabilmente al servizio dell’immagine.
E se proprio fossimo costretti a limitarci a realizzare una sola icona, il buon Sagittario ci direbbe che è necessario provvedere subito ad usare un ingranditore, così da creare qualcosa di immenso: un manifesto, un’affiche, qualcosa che occupi spazio e che non passi inosservato. E che sia coloratissimo, ovviamente: quell’immagine dovrà “parlare”.

© riproduzione riservata

2 commenti su “Icone zodiacali – Il Sagittario”

  1. Che bello leggere questi articoli! Mi piacciono perché sono scritti con grande semplici, mai verbosi, mai pedanti. Aprono mondi che poi si possono approfondire e lasciano la voglia di leggere ancora! Un giorno dovreste raccoglierli tutti e farne un manuale pratico alla lettura di Simboli per curiosi e appasionati!

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