Quest’anno ricorre il decimo anniversario dell’11 settembre, evento che vide protagonisti di una grande sciagura non solo terroristi e vittime civili, ma anche valorosi pompieri divenuti un simbolo di speranza, nella tragedia.
Anche in Europa, il mese di settembre è segnato da un anniversario legato a queste figure eroiche, infatti il 18 settembre 1811 nacque a Parigi il corpo dei Sapeurs-Pompiers, il primo vero gruppo organizzato di pompieri, che fu modello per tutti i successivi reparti di Vigili del Fuoco europei nati tra il XIX e il XX secolo. I Sapeurs-Pompiers (lett. Zappatori-Pompieri) inizialmente costituiti da soldati del Genio della Guardia imperiale napoleonica, derivano a loro volta da un’organizzazione privata fondata, circa un secolo prima, da un industriale (Dumourrier-Duperrier) che aveva deciso di avvalersi dei suoi operai per costituire un servizio completo e autonomo antincendio.
Ma la storia dei Vigili del Fuoco ha radici molto più antiche: si sa, ad esempio, che già l’imperatore Augusto, tra il 26 e il 6 a.C., dotò Roma, soggetta a terribili incendi dovuti all’abbondanza di edifici con scheletro in legno ammassati in stretti vicoli, di un corpo speciale di guardie notturne, comandate da un Prefectum Vigilum, chiamate Militia Vigilum Regime, organizzate in coorti e centurie per un totale di 7.000 uomini divisi in due caserme.
In Italia i soccorsi antincendio rimasero frammentati in numerosi corpi civici locali fino al 1939 anno in cui, memori dei disastrosi soccorsi ai terremotati di Messina del 1908, i legislatori riunirono tutti i gruppi di pompieri italiani nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Battezzati con questo nome, pare, dal solito Gabriele D’Annunzio furono posti sotto la protezione di Santa Barbara, invocata contro la morte improvvisa e per questo patrona di tutte le persone che vengono esposte, nel lavoro, al pericolo di morte istantanea, come gli artificieri, gli artiglieri, i carpentieri, i minatori.