Pare che in origine i sette Vizi Capitali fossero in realtà otto e che, nel corso dei secoli, ci saremmo persi per strada la Vanità, decaduta dal rango di Vizio per assurgere a quello di Virtù. Chi vanitoso non è (e chi ne ha le tasche piene di sentirsi redarguire per fesserie come il colore dei capelli, il taglio di un abito o l’altezza di un tacco) sa benissimo che la Vanità non può che essere uno dei peggiori Vizi Capitali. Chi invece osserva lo Zodiaco, ha il sospetto che per strada se ne siano persi anche altri di “viziacci” e che un tempo ce ne fossero addirittura dodici: Ira, Gola, Invidia, Accidia, Lussuria, Superbia, Avarizia e … (aggiungo io) … Ipocrisia, Vanità, Vigliaccheria, Intolleranza e Indifferenza (o Menefreghismo che dir si voglia!)
E’ facile attribuire all’impulsivo e permaloso Ariete il vizio dell’Ira (l’ira funesta del pelìde Achille / che infiniti addusse lutti agli Achei), meno facile è riconoscere che lo sfuggente Pesci con la sua dolcezza, la sua comprensione, il suo dileguarsi, è così codardo da non prendere mai posizione, neppure per salvare una vita.
Il lussurioso Scorpione, celebre per le sue fisse erotiche, sembra un abisso di iniquità rispetto al solare e giocondo Sagittario, che però disinvoltamente applica due pesi e due misure, una per sé e una per il resto del mondo, con un’Ipocrisia senza rimorsi.
Il vizio che si perse per ultimo (o meglio, che la Chiesa assimilò al peccato di Superbia), la Vanità, adorna il capo dell’equilibrata Bilancia, capace di ogni bene, ma tragicamente bisognosa di approvazione altrui e incapace di andare “oltre l’abito” quando il suddetto abito non è abbastanza cool. Quando invece l’abito, la casa, la cucina, la macchina, il conto in banca, il partner del nostro vicino è troppo cool, chi ne soffre è il Gemelli, roso dall’Invidia in un continuo paragone che deve vederlo sempre un passo avanti.
Un bonario vizio come la Gola, prerogativa del Toro, non inganni gli animi troppo comprensivi: la Gola non è solo avidità di cibo, ma anche un soddisfare prima a sé e solo poi, se resta qualcosa, gli altri; è fagocitare tutto, anche le persone, per trattenerle e possederle per sempre. Chi invece, come il Cancro o l’Acquario, pare starsene quieto e non infastidire nessuno, cela al suo interno qualcosa di strisciante e pericoloso per sé e per gli altri: il Cancro, principe degli accidiosi, una pigrizia che sfocia nell’ inerzia più totale; l’Acquario, un inumano distacco che lo porta ad una somma indifferenza per le sorti di chi gli vive accanto, spesso accompagnata da velleitari proclami da salvatore dell’umanità, l’umanità lontana che, fortunatamente, è impossibile da soccorrere.
Ci sono invece due segni super efficienti, sempre indaffarati, capaci e inarrestabili. Ma che vizi avranno? Nessuno, direte voi!
E invece il Capricorno è il simbolo stesso dell’Avarizia (che noi oggi chiameremmo avidità) cioè il desiderio irrefrenabile di ricchezze materiali, mentre la Vergine, conformista e incapace di immaginare un mondo senza le sue regole, ha il terribile Vizio dell’Intolleranza: verso le persone, i comportamenti, i modi che non rientrano nella sua personalissima “norma”.
Ecco infine il Leone, il superbo Leone. Anche in questo caso, facciamo fatica a riconoscere nella Superbia un Vizio, visto che negli ultimi decenni l’affermazione di sé è diventata un’imperativo categorico, così come il gusto dell’umiliare l’altro e di mentire a se stessi pur di dimostrarsi superiori, tuttavia consoliamoci: nel girone dei Superbi si pone Dante Alighieri facendo autocritica e lo stesso Satana pare sia affetto da tale Vizio.
Cari Leoni, siete in buona compagnia!
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