La sua vita molto avventurosa e poco conosciuta è finalmente stata divulgata al grande pubblico in un film per la televisione. Ando Gilardi, come fotografo e redattore del settimanale “Lavoro” della CGIL proprio negli anni narrati nello sceneggiato, ebbe frequentissimi contatti diretti con Giuseppe Di Vittorio e lo seguì in molti luoghi per documentarne fotograficamente l’attività sindacale. Dai suoi ritratti tra la folla si percepisce la stima e l’affetto smisurato del popolo dei “Cafoni” del quale difese strenuamente i diritti. È mia opinione che “affetto” sia un sentimento che attualmente in Italia sia difficile provare per un qualsiasi politico. E mi dispiace tanto. Il periodo di DiVittorio, è anche esposto e raccontato attraverso le istantanee di Gilardi, nella mostra Olive & Bulloni a cura di Fabrizio Urettini, inaugurata nel settembre 2009 a Treviso e tuttora itinerante per l’Italia.