Circa un milione di anni fa l’umanità inventava la cottura del cibo.
Storicamente si ritiene plausibile che tutto sia iniziato quando, pur non dominando ancora il fuoco, alcuni ominidi ebbero l’idea di infilzare pezzi di cibo su rudimentali spiedi, ponendoli sulle braci o direttamente sulla fiamma. La scienza afferma che questo evento innescò la crescita di volume del cervello umano e di conseguenza altre importanti modifiche morfologiche capaci di farci evolvere come specie. Ogni passo avanti nella tecnica di cottura dei cibi segna infatti una decisa svolta culturale verso ciò che siamo oggi.
La conquista successiva alla brace, quella che cambiò tutto, fu quella della cottura in acqua (lessatura o bollitura), che vede protagonista l’homo sapiens di 30.000 anni fa alle prese con l’invenzione della “pentola”. È chiaro che questo importantissimo step richiese varie fasi: inizialmente i contenitori a disposizione furono delle sacche di fibre vegetali o di pelle, cioè gli stomaci degli animali, riempite di acqua e poste in buche scavate nel terreno. La bollitura veniva innescata gettando nell’otre pietre roventi.
Nascevano così il brodo e le zuppe, elementi fondamentali dell’alimentazione umana.
La cottura in otre di pelle, tipica delle popolazioni nomadi, venne sostituita dalla cottura in recipienti di terracotta delle popolazioni stanziali circa 9.000 anni fa, quando la produzione di vasellame resistente al calore del fuoco permise di porre i contenitori direttamente sulla fiamma.
La parola “pentola “ si pensa infatti derivi da “pincta”, parola latina che indicava uno speciale recipiente di terracotta, ma altre fonti la collegano a “pendula”, cioè pendente, in quanto appesa alla catena del camino.
Quando l’uomo si impadronì della tecnica dell’estrazione e fusione dei metalli, apparvero le prime pentole di bronzo, sempre a forma di orcio, per permettere alle fiamme di lambire tutta la superficie e scaldare in modo uniforme. Nel Medioevo vediamo i primi paioli di ferro, ma solo in epoca rinascimentale inizia la produzione di paioli in rame, che accompagneranno la storia della cucina per molti secoli, fino all’invenzione delle prime stufe a legna e a carbone nell’Ottocento.
Con l’appiattirsi della fonte di calore (dall’avvolgente fiamma del camino, a quella della piastra in ghisa) cambia anche la forma delle pentole, che necessitano ormai di un fondo largo e piano. Nascono così le casseruole e le padelle che oggi conosciamo, prima in rame, poi in alluminio, infine, a metà del XX secolo, di acciaio inossidabile.
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