“Figlio mio, ricorda che una donna con un segreto può essere uno studio affascinante, ma non può mai essere una compagna sicura, e neppure soddisfacente.” Ebenezer Gryce
Anna Katharine Green nasce a Brookyn l’11 novembre 1846 sotto il segno dello Scorpione.
L’ottavo segno dello Zodiaco, tradizionalmente temuto e denso di mistero, rappresenta il momento in cui la natura si ripiega su se stessa per rigenerarsi. Tutto sembra perdere vita in questa stagione, ma in realtà l’energia cambia solo verso, come la linfa degli alberi, si ritira nel buio, nei sotterranei per compiere un lavoro invisibile che permetterà l’esplosione di vita primaverile. Anche Anna Katharine Green, come tutti i soggetti nati sotto il segno dello Scorpione e dominati da Plutone, possiede l’impronta psichica di questo processo stagionale e, come tutti i soggetti plutonici, vive inizialmente questa energia attraverso un drammatico distacco: ha solo tre anni quando muore sua madre dando alla luce il quinto figlio. Nell’oroscopo della Green sia il Sole (padre) che la Luna (madre) sono lesi da due pianeti lenti in Aquario, il segno che rappresenta il distacco dalle proprie radici genetiche. Quando l’Aquario compare in relazione ai pianeti che rappresentano le figure genitoriali, spesso troviamo nella vita del soggetto dei “genitori sostitutivi” e così fu per Katharine, il cui padre, celebre avvocato newyorkese, dopo essere rimasto vedovo decise di trasferire tutta la famiglia a Manhattan, e nel giro di pochi anni si risposò. Possiamo essere abbastanza sicuri del fatto che tra padre e figlia non ci fosse un rapporto particolarmente espansivo: il Sole di Katharine è leso da un Saturno (freddezza, rigore) nel distaccato Aquario, ma l’appoggio che la ragazza trovò nella matrigna è chiaro negli aspetti che legano la Luna (figura materna) a tutti i pianeti dello Scorpione (Plutone, Mercurio e Marte) … presumibilmente a tutti, poiché in realtà non conoscendo l’orario di nascita della Green non sappiamo l’esatto grado della Luna, ma procedendo nella conoscenza della nostra “Scorpionessa” risulterà più che mai plausibile che la sua Luna fosse appena entrata nel segno della Vergine. Katharine è infatti una ragazzina intelligente, acuta, con un grande talento per la scrittura. Mercurio (la comunicazione) è nel segno del Sagittario e le dona una vera passione per l’avventura, che spesso appare come tema centrale dei sui primi racconti. Questo Mercurio-scrittura nel gioviale segno del Sagittario deve però fare i conti con Giove che, dal segno dei Gemelli, restringe i confini dei suoi orizzonti dandole in cambio spirito di osservazione, amore per i dettagli, sense of humor e velocità deduttiva, sostenuta magnificamente dal trigono che lega Mercurio a Urano.
Marte, uno dei pianeti che governano lo Scorpione, nell’oroscopo di Katharine, si trova in Bilancia segno associato alla produzione poetica, ma è “ferito” dal primo signore dello Scorpione: Plutone. Quest’ultimo, decisamente più forte perché posto nell’altra sua sede zodiacale, l’Ariete, prevarrà nella vita della Green la quale, dopo aver frequentato con profitto il College ed essersi cimentata nella poesia con l’approvazione del suo amato professore ( il celebre filosofo e poeta statunitense Ralph Waldo Emerson) si dedicherà invece alla scrittura di romanzi polizieschi passando alla storia come “la madre del giallo”.
Tutti noi consideriamo madre del giallo Agatha Christie, ma in realtà Miss Agatha deve alla Green non poca ispirazione basti pensare che il suo più celebre personaggio, il geniale investigatore belga Hercule Poirot, è ricalcato pari pari da Ebenezer Gryce, l’anonimo e paffuto detective creato da Anna Katharine Green decenni prima.
“… il signor Gryce, il detective, non era l’individuo magro e robusto con l’occhio penetrante che senza dubbio vi aspettate di vedere. Al contrario, il signor Gryce era un personaggio corpulento, comodo, con un occhio che non trafiggeva mai, che non si posava nemmeno su di te. Se riposava ovunque, si trovava sempre su qualche oggetto insignificante nelle vicinanze, un vaso, un banco di inchiostro, un libro o un pulsante. Su queste cose sembrava riporre la sua fiducia, appoggiare le sue conclusioni; ma per quanto riguarda te, potresti anche essere il campanile della Trinity Church, per quanto tu abbia condiviso con lui o con i suoi pensieri. Al momento, quindi, il signor Gryce era, come ho già suggerito, in termini intimi con la maniglia della porta.”
Ecco che tutta la scorpionicità della Green esce prepotente in questa professione che, nonostante tutto, ha scelto come semplice ripiego alla carriera poco remunerativa di poetessa. D’altronde nel suo Tema Natale le due opposizioni lasciano poco scampo e quello che i posteri considerano un successo, per lei fu sempre un rammarico. Ma lo Scorpione si sa, è esperto di delitti, di morte, di veleni, è un esperto investigatore, vede ciò che agli altri resta invisibile e nascosto, non teme nulla e lascia che gli altri ne sottovalutino la pericolosità per poi colpire al momento giusto, in questo caso con la rivelazione del colpevole, possibilmente in presenza di tutti i sospetti. Ebbene sì: le famose scene in cui Poirot riunisce tutti i possibili assassini nella stessa stanza per far aleggiare il sospetto dall’uno all’altro e poi rivelare il colpevole, Agatha Christie le mutuò dalle opere di Anna Katharine Green .
Anche Arthur Conan Doyle, grande ammiratore della Green, non esitò a prendere ispirazione dai suoi romanzi e, pur creando – a differenza della Green – un investigatore onnisciente e “superuomo” come Sherlock Holmes, gli affiancò il meno geniale, ma indispensabile compagno Dr. Watson così come Anna Katharine Green aveva fatto nei suoi romanzi creando la meravigliosa figura di Amelia Butterworth, una vecchia signora impicciona e sospettosa che si affianca presto a Mr. Gryce e che, probabilmente, oltre ad essere la prima donna “detective” della letteratura, è anche il prototipo della Miss Marple di Agatha Christie.
Nel 1878 “Il Caso Leavenworth”, il primo romanzo giallo della Green che si apre con l’entrata in scena di un giovane avvocato (il “Watson” della storia) così come dettato dal Mercurio in Sagittario della scrittrice, vendette complessivamente più di mezzo milione di copie, diventando il successo dell’anno e aprendo la luminosa carriera della giovane americana. Era nato il romanzo investigativo e, secondo la stringente logica zodiacale, era nato da una donna Scorpione.
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