Quando si parla di esplorazioni solitamente, in campo astrologico, si associa questa spinta vitale al Sagittario, al Centauro missionario ed etnologo che parte alla ventura pieno di entusiasmo e buone intenzioni. In verità le esplorazioni più azzardate, quelle “ai confini della realtà”, mentali o fisiche, sono appannaggio di un altro Segno, quello che conclude il ciclo Zodiacale: il Segno dei Pesci, accomunato al Sagittario da ben due pianeti (Giove e Nettuno), ma proiettato “oltreconfine” dalla Luna, signora dell’altra dimensione.
Mentre l’avventurarsi sagittariano avviene sempre con finalità espansionistiche e con la convinzione sotterranea che “tutto il mondo è paese” (e se non lo fosse, in ogni caso, si troverà un modo per comunicare), nei Pesci la spinta al superamento dei confini avviene a livello molto più ampio e ha una componente emotiva: il Pesci aspira a riunirsi con un vagheggiato Tutto cosmico di cui noi siamo frammenti, figli perduti che tornano finalmente “a casa”. Chiaramente questa tensione interna non è consapevole e si manifesta semplicemente come un grande interesse per ciò che sembra infinito, indefinibile, sconfinato e che sembra annullare ogni differenza. Per questo tra gli interessi “pescini” abbiamo le distese oceaniche, la navigazione, la storia delle religioni, ma anche la musica che è un linguaggio universale e soprattutto abbiamo il cosmo. Ed è proprio lo spazio sconfinato che costituisce il nucleo dell’esistenza della celebre Pesci, Valentina Teresckova prima astronauta donna della storia.
Valentina Vladimirovna Teresckova, nasce a Bol’šoe Maslennikovo, il 6 marzo 1937. Come spesso accade ai rappresentanti di questo segno, la sua vita è un susseguirsi di difficoltà e miracoli. Rimasta orfana di padre durante la guerra, Valentina inizia presto a lavorare adattandosi a quello che il suo paese offre e contemporaneamente studiando per prendersi un diploma tecnico. Nel segno dei Pesci non ha soltanto il Sole, ma anche il rigoroso Saturno che la rende capace di immensi sacrifici, mentre Nettuno, signore dei Pesci, le sottrae vaghezza e inconcludenza facendo opposizione dalla Vergine, Segno apportatore di concretezza e senso pratico. Anche Giove, altro pianeta pescino, piazzato in Capricorno la rende ambiziosa e caparbia, alleato com’è a Nettuno (ideale) e Saturno (autorità).
Valentina sa dedicarsi coscienziosamente al lavoro che fa, ma le sue aspirazioni restano “da Pesci”: lei vuole proiettarsi in quell’immenso cielo che la sovrasta e la sua Luna (il sogno) è piazzata proprio nel Sagittario e ne fa un’esploratrice naturale, fiduciosa e anche un po’ ingenua. Guidata più dall’impulsività che dalla ragione si dedica appena adolescente al paracadutismo: il trigono a stella fra Marte in Scorpione, Plutone in Cancro e Saturno in Pesci le dona un coraggio al limite della temerarietà. Dopo aver visto il suo idolo, Jury Gagarin (altro Pesci!) mettere piede sulla Luna, la venticinquenne Valentina decide di partecipare alla selezione per le prime donne cosmonaute: riesce ad entrare fra le prime cinque ed inizia subito l’addestramento. Il suo Plutone (potere) in Cancro (Patria) riceve aspetti da quasi tutti i pianeti del Tema Natale: con questi aspetti la Teresckova è destinata a diventare un simbolo per il proprio paese; lei stessa ha una dedizione speciale per l’Unione Sovietica tanto che accetterà di partire per la missione Vostok 6 dopo solo 8 mesi di addestramento e dedicherà alla politica molti anni della sua vita. Persino il suo matrimonio con un collega cosmonauta sarà deciso dal Governo e quasi imposto per ragioni di immagine, e qui la doppia quadratura che la sua Venere arietina riceve da Giove Capricorno e da Plutone Cancro (la “ragion di Stato”) è più che mai parlante. Anche la missione Vostok 6 era concepita, di fatto, come un’operazione “di facciata” su cui l’URSS contava per dimostrare la maggiore apertura mentale dei sovietici rispetto agli americani, sul ruolo delle donne nelle missioni spaziali.
Valentina Teresckova, seppur molto stimata dall’agenzia spaziale russa, partì quindi per quella prima missione sapendo bene il rischio che correva: non era ancora in grado di manovrare manualmente la navicella e questo avrebbe messo in pericolo la sua vita al rientro, qualora il pilota automatico avesse smesso di funzionare. Ma questi per una Pesci fatalista sono dettagli: la guida interna, quella irrazionale, mistica, extra-sensoriale è la sola degna di essere ascoltata e poi, in fin dei conti, sacrificarsi per una buona causa resta sempre un’aspirazione segreta del 12° segno, soprattutto se ha una Luna nell’ottimista e fortunato Sagittario che alla fine “sa” di tornare a casa sano e salvo.
La stessa Teresckova raccontò, molti anni più tardi, come rischiò di morire al rientro dalla prima missione spaziale: dopo una trentina di giri intorno alla Terra la navicella Vostok, aveva iniziato ad allontanarsi dal pianeta rischiando di perdersi nello spazio. Furono necessarie più di 70 ore per riagganciarla e farla rientrare; 70 ore in cui Valentina resta immobile e dolorante sul sedile, con tuta e casco. Si sente male, vomita, ha la gamba destra inutilizzabile; dopo ore in queste condizioni viene sparata fuori dalla navicella, ormai vicina alla Terra, ma appesa al suo paracadute rischia di atterrare nel mezzo di un lago. Miracolosamente il vento la sospinge verso la terraferma, ma sviene nell’impatto. Il trigono a stella nei segni d’acqua ha tenuto duro. È incredibilmente viva!
Le immagini ufficiali del rientro della navicella verranno girate giorni dopo, con tuta immacolata e senza lividi, a maggior gloria di quella patria che tanto le aveva chiesto e tanto le aveva fatto rischiare.
Valentina Teresckova divenne così la prima donna astronauta della storia, celebrata da un francobollo a lei dedicato, laureandosi successivamente in ingegneria presso l’accademia aeronautica militare sovietica, raggiungendo cariche politiche di primo piano sia nel Soviet supremo che nell’attuale Duma, restando sempre su posizioni conservatrici, perfettamente in linea con il suo Urano nel tradizionalista segno del Toro e con il suo Giove nel patriarcale Capricorno.
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