Cosa può accadere quando Nettuno, pianeta della navigazione e dell’idealismo religioso, transita nel segno del Sagittario, segno dell’espansione in territori sconosciuti?
Possono accadere varie cose. Nel 1492, ad esempio, Cristoforo Colombo scoprì l’America.
Nettuno e Urano percorrevano il segno del Sagittario da più di 10 anni e nel 1492, Nettuno era agli ultimi gradi del Sagittario mentre Urano era già in Capricorno.
Già da tempo le energie che spingevano ad una colonizzazione sagittariana, quindi anche ideologica, erano all’opera, basti pensare al battesimo forzato dei mori dopo la “reconquista“.
Queste posizioni planetarie confermerebbero quindi l’ipotesi di alcuni storici, che Colombo avesse raggiunto le coste americane alcuni anni prima del 1492. Il navigatore turco Piri Reìs, nella sua famosa mappa, realizzata nei primi decenni del XVI secolo, aveva annotato infatti che la zona delle Antille era stata scoperta nell’anno del calendario islamico 896 (corrispondente al 1490/1491 dell’era cristiana) da parte di un genovese infedele di nome Colombo.
Per quanto i nostri amici Sagittari siano tra i personaggi più amati dello zodiaco, sono portatori di energie che, dal punto di vista storico, hanno avuto un impatto terrificante sui nativi dei luoghi oggetto di esplorazione.
Il Sagittario è un idealista che è sinceramente mosso dalle più buone intenzioni, ma nella foga di impartire lezioni e di donare la Verità a chi vive nell’ignoranza, diventa fanatico.
Inoltre il suo istinto “espansivo” non tiene conto dei confini altrui, per questo il Sagittario simboleggia il colonialismo e il commercio con l’estero che, spesso, si realizzano senza grande rispetto dei “piccoli dettagli” costituiti dalla vita di intere popolazioni.
Non si può negare che l’operazione di esplorazione, conquista e colonizzazione europea delle Americhe avesse come motivazioni principali quelle di ampliare le attività commerciali, civilizzare e propagare la fede cristiana nel “Nuovo Mondo”. Tutte istanze sagittariane. Ricordiamo infatti che questo è il segno dei “missionari”.
Il processo di colonizzazione produsse la sistematica distruzione culturale, e in molti casi anche fisica, delle popolazioni locali nel corso dei secoli successivi e si concluse sostanzialmente solo nella seconda metà del 1800 con la conquista del Far West da parte degli statunitensi.
Nella prima metà del XIX secolo (periodo, tra l’altro, di massima espansione del colonialismo europeo) ci furono sempre almeno due pianeti in Sagittario: nel 1806 Nettuno entrò nel segno già occupato da Giove; nel 1809 Giove fu sostituito da Saturno; dal 1814 al 1820 Nettuno in Sagittario fu affiancato da un pianeta del calibro di Urano, maestro nel determinare eventi epocali.
È giusto ricordare che, per ogni conquistador sanguinario e per ogni missionario fanatico, l’epoca “sagittariana” diede vita anche ad appassionati difensori dei diritti dei nativi (spesso gli stessi religiosi inviati a convertirli), ad etnografi e antropologi di rilievo, ad esploratori innamorati delle civiltà indigene.
Il Sagittario infatti, nel suo movimento verso l’esterno, è attirato proprio da ciò che non conosce, dal diverso e dal nuovo e, spesso, invece di trasformare lo “straniero” a sua immagine, si tuffa nel mondo sconosciuto e lo fa proprio.
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