Un altro anno senza Ando Gilardi. Il compleanno a lui piaceva moltissimo al punto da lasciare nelle sue ultime volontà il desiderio di fare, alla sua morte, una grande festa per il suo primo compleanno successivo, così abbiamo fatto: Un giorno per Ando, nei dintorni del suo compleanno che cade l’8 giugno. Forse sarebbe stato diverso se avesse saputo che per uno strano destino se ne sarebbe andato proprio lo stesso giorno della morte di Stalin, una figura politica alla quale era molto legato e che citava spesso provocatoriamente come esempio: la sua durezza come chiave per affrontare le sfide della vita e portare “il suo popolo” al successo stringendo i denti. In estrema sintesi questa era la sua lettura un po’ mitica e del tutto personale del leader sovietico: Stalin era stato per Ando giovane partigiano sopravvissuto alla deportazione, colui che con il suo popolo aveva sconfitto il nazismo, annientato Hitler e liberato campi di sterminio. Perciò gli piaceva assumere spavaldamente un atteggiamento “politicamente scorretto” giocando a non considerare le modalità dispotiche, le politiche di terrore e di repressione adottate da Stalin nel dopoguerra, pur essendone ovviamente ben consapevole.
Bando alla malinconia… quest’anno caro Ando sarà un compleanno molto speciale: il 100°!
Foto © Mauro Montanari