Continua la serie: finta, didattica, nonsense, realistica, ipervera. Elementi di educazione artistica della rubrica Amici di Ando Gilardi, diario di lavoro scritto con frequenza più che quotidiana da gennaio alla fine del 2007 e diffuso tramite la sua personale e bizzarra mail-list. Vedi le precedenti.
18 febbraio 2007
Cari Amici, non so resistere alla tentazione di farvi vedere i capolavori della serie Visita al Louvre, questo di una ragazzina di 10/11 anni e sembra impossibile ma non ne ricordo il nome, era una domenica d’agosto e già sapeva qualcosa di Photoshop, credo che il padre fosse un grafico lei era a Ponzone in visita a parenti… ma questo non interessa. Come capita anche con i pochi adulti che sanno qualcosa di digitale, la bambina però non aveva idee, cioè non sapeva cosa fare di quello che sapeva.
Esiste una feroce legge: la quantità e qualità di fantasia, di creatività necessaria per fare qualcosa è, deve essere, proporzionale alla complessità, quantità e qualità, delle possibilità del mezzo usato. E cioè: se do a un bambino una biro e un foglio di carta e gli spiego come si usano (in un minuto) sicuramente sa fare uno scarabocchio infantile; se gli do Photoshop e gli spiego anche al minimo minimo come si usa (in 5 o 50 ore) fa cose come quella allegata però devo anche parlagli un poco del Louvre, dei “grandi capolavori”, di come un bambino può fare agli stessi una linguaccia digitale fabbricando una sua galleria, eccetera eccetera…
In questo modo si può salvare UN bambino, impresa resa difficile anche dalla scuola che con sublime incoscienza e ignoranza tira la corda dall’altra parte… So bene che questo discorso funziona solo per UN bambino. Io sono forse riuscito a salvarne due.
Ando
PS – nella galleria allegata si vede un capolavoro della serie Scarabocchiare uno Scarabocchio: semplicemente geniale credetemi che poi diventa Scarabocchiare lo Scarabocchio di uno Scarabocchio…
PPSS – l’icona della Famiglia Ossuta Borghese (FOB) che visita i Musei la domenica è fantastica!