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Alle radici degli Avengers

coppia di Supereoi in azione sullo sfondo una coppia di Santi - elaborazione ©Fototeca Gilardi

Ogni nuova generazione è convinta di essere migliore della precedente, più razionale, più capace, più lucida nel pensare. Questo peccatuccio di superbia sottintende un grave errore di prospettiva: noi crediamo che il tempo sia un vettore con una direzione precisa da A a B lungo il quale il livello di civiltà e consapevolezza umana cresce sempre di più. Potrei fare molti esempi capaci di smentire questa concezione di progresso, ma ne ho scelto uno semplice e divertente, per dimostrare che l’uomo è (più o meno) sempre lo stesso dall’inizio dei tempi.
Da qualche anno non passa stagione senza che escano due o tre film dedicati ai Supereroi nati dalle pagine dei fumetti della nostra infanzia. I primi a ricevere l’attenzione di Hollywood furono Superman, Batman e Spiderman, seguiti dai Fantastici Quattro, ma nel giro di pochi anni il pantheon dei Supereroi si è allargato a tutti gli Avengers Marvel (Capitan America, Thor, Iron Man, Hulk, Ant-Man, Wasp, Black Widow) e all’intera Justice League della DC Comics (Wonder Woman, Aquaman, Flash, Martian Manhunter, Cyborg, Lanterna Verde, Hawkgirl), senza dimenticare il Dottor Strange e tutta la combriccola degli X-Men.
Ogni eroe ha particolari facoltà, un suo speciale modo di “salvare l’umanità” e di dedicarsi ad essa; è amato, venerato, non solo nel suo mondo fittizio, ma anche nel nostro, basti pensare al fenomeno dei cosplayers che vede i più ferventi appassionati del genere travestirsi come i loro personaggi preferiti per incontrarsi in pittoreschi eventi pubblici che hanno in sé qualcosa di religioso.
Ora … facciamo un salto indietro di parecchio tempo … l’Europa del XIV secolo è devastata dalla peste, le popolazioni vengono decimate dal morbo che sembra non potersi arrestare in nessun modo. Poiché tutto viene ricondotto alla volontà divina, l’unico rimedio sembra quello di chiedere un aiuto “dall’alto” e rivolgere ferventi preghiere al Cielo. Ma pregare non basta. Contro la peste bisogna fare un’invocazione speciale ed ecco che nella mente dei nostri avi spunta un’idea geniale, invocare un intero gruppo di Santi scelti tra i più potenti, alleati tra loro: i 14 Ausiliatori!
Nati come task-force divina nel XII secolo, gli Ausiliatori comprendevano: Sant’Agazio (invocato contro i tormenti dell’agonia), Santa Barbara (contro i fulmini, la febbre e la morte improvvisa), San Biagio (contro i mali della gola), Santa Caterina d’Alessandria (contro le malattie della lingua), San Ciriaco di Roma (contro le tentazioni e le ossessioni diaboliche), San Cristoforo (contro la peste e gli uragani), San Dionigi (contro i dolori di testa), Sant’Egidio (contro la pazzia e il panico), Sant’Elmo  (contro le malattie intestinali), Sant’Eustachio (contro i pericoli del fuoco), San Giorgio (contro le malattie della pelle), Santa Margherita di Antiochia (contro i problemi del parto), San Pantaleone (contro il deperimento organico) e San Vito (contro la corea o “ballo di San Vito”, l’idrofobia, la letargia e l’epilessia).
Certo ai tempi, i pericoli che l’umanità temeva non erano un’invasione aliena o l’arrivo di pazzi maniaci col desiderio di dominare il mondo. Ai tempi c’era la Peste, ma come i nostri Avengers (piuttosto inutili di fronte al contagio medievale), anche gli Ausiliatori (decisamente più attrezzati per il problema) agivano in gruppo ed erano pregati come una truppa speciale al servizio dell’umanità senza speranza.
Trascurabile differenza è che si invocavano davvero, e si credeva che pur invisibili, agissero sul serio ma, esattamente come i protagonisti dei nostri film, si moltiplicavano via via allungando l’elenco originario di 14, con l’aggiunta di personaggi sempre più specializzati come i due Santi chirurghi gemelli Cosma e Damiano, Sant’Agata invocata contro le malattie del seno, San Nicola di Bari contro la carestia, San Bernardino da Siena contro la ludopatia e così via.
Se nel XXI secolo il nostro desiderio di vistosi interventi soprannaturali può ormai sfociare soltanto in letteratura fantasy, nel XII secolo le cose andavano diversamente, ma il punto di partenza era identico. L’idea di un gruppo di Super-Santi si era fatta strada fino a strutturarsi in una precisa liturgia ad essi dedicata, con tanto di invocazione ed elenco dei “super poteri” di ciascun eroe.
Da qui a pensare come i nostri avi immaginassero i 14 Ausiliatori è facile capirlo dall’iconografia religiosa: le pose plastiche dei Santi in azione (con le mani protese al miracolo, le vesti agitate dalla potenza divina e il capo irraggiante luce celestiale) potrebbero confondersi tranquillamente con una locandina della Marvel Cinematics.
Quindi … Vendicatori o Ausiliatori? Poco importa: la radice (anche se lo vogliamo negare) è la stessa.

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