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Africa on the Wires

Mercoledì 11 marzo 2015, ore 15.00 Ingresso libero

Sala Conferenze del Dipartimento di Studi Umanistici

Università degli Studi Roma Tre

Via Ostiense 234 – Roma

Africa on the wires

Fotogiornalismo, emergenze e informazione dal continente africano

Incontro con Marco Longari AFP Photos Africa Chief Photographer

Introduce: Manuela Fugenzi, giornalista picture editor e docente di fotografia

Marco Longari vive e lavora a Johannesburg (Sudafrica) dove è responsabile del servizio fotografico dell’Agence France-Presse (AFP) per il continente africano, dopo aver ricoperto quest’incarico per l’area Israele e Territori Palestinesi.  Nel 2012 ha ricevuto dalla rivista statunitense TIME il prestigioso riconoscimento Best Photographer on the Wires, migliore fotografo di news dell’anno, per il lavoro “inflessibile e autorevole” svolto in Medio Oriente. “Non è possibile immaginare gli sconvolgimenti in corso nella regione senza il suo lavoro. Un lavoro fondamentale per come il mondo vede (e ricorderà) quest’anno profondamente inquietante”.  Negli ultimi centocinquanta anni la fotografia è intervenuta significativamente nel modo in cui la storia contemporanea è stata documentata e rielaborata, diventando a sua volta una icona. Ma secondo il celebre fotogiornalista inglese Tim Hetherington le fotografie sui giornali hanno la stessa funzione dei semafori: guidano l’occhio tra un titolo e l’altro. A sottolineare provocatoriamente quanto nei media le fotografie sono state e siano tuttora utilizzate secondo un criterio di selezione che privilegia l’impatto visivo, causando così gravi equivoci che conducono sovente al travisamento dell’immagine riportata. Persino la photonews, la fotografia di stretta cronaca, viene spesso decontestualizzata diventando un’immagine come tante altre. Un metodo replicato quasi meccanicamente nei libri di storia, dove solo i documenti fotografici più consueti e accessibili, e quindi più scontati, sono riproposti a corredo, del testo scritto, a scapito di ogni vocazione documentaria. Le fotografie sono invece documenti a tutti gli effetti e vanno usate in modo meditato e consapevole, a maggior ragione se si è produttori d’informazione: il lavoro giornalistico come l’indagine storica, necessita la conoscenza del contesto (i luoghi e le occasioni della storia) tanto quanto la genesi della testimonianza visiva. Per leggerla in modo significativo bisogna acquisire le informazioni necessarie: dall’autore (il suo background, la sua  Continua a leggere il comunicato stampa

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