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Abate ipnotico

L’ipnosi è un fenomeno antico come l’umanità stessa.
Nata in funzione dell’assoggettamento a riti magici e religiosi, inizia ad essere studiata “scientificamente” solo nel  1775 con Franz Anton Mesmer, medico e filosofo tedesco che operò tra Austria, Germania e Francia il quale  affermava che l’organismo umano è in grado di emettere un fluido (battezzato “magnetismo animale”) che riempie l’universo e che collega tutti gli elementi del cosmo, dall’uomo al più lontano pianeta.  Attraverso particolari tecniche, che oggi  chiameremmo ipnotiche, questo fluido poteva essere incanalato  per provocare “crisi” nei pazienti colpiti dalla malattia, cioè carenti di tale fluido, per portarli alla guarigione.
A tal fine, in modo molto spettacolare, Mesmer riuniva i propri pazienti in una sala intorno ad una tinozza ovale riempita d’acqua fino al bordo, il baquet, nel cui doppio fondo stavano frammenti di bottiglia, sabbia, pietre, zolfo frantumato e limatura di ferro; sulla superficie del coperchio del baquet erano praticati dei fori che lasciavano passare alcune sbarre di ferro, le quali collegavano il fondo della vasca con il paziente. Una piccola orchestra accompagnava le sedute favorendo lo scorrere del fluido, mentre Mesmer si aggirava fra il pubblico, provocando crisi “terapeutiche” attraverso gesti, sguardi e contatti.
Alcuni scienziati del calibro di Lavoisier, Guillotin e Franklin, riuniti in una commissione da re Luigi XVI per verificare la fondatezza delle teorie di Mesmer, liquidarono il fenomeno come suggestione; nonostante ciò il mesmerismo continuò a riscuotere molto successo sia a livello letterario che in ambienti scientifici.
Dumas stesso cita un mesmerista, nel suo Conte di Montecristo: niente meno che l’Abate Faria, discendente di un’antica famiglia di bramini di Goa, cattolico, prete della cappella reale portoghese, personaggio affascinante e avventuriero che sedusse i francesi con le sue capacità ipnotiche.
Ben introdotto alla corte di Lisbona, José Custòdio Faria venne accusato, insieme al padre, di cospirare per l’indipendenza di Goa dal Portogallo, così nel 1787 scappò in Francia, iniziando la sua attività di “mesmerista”: era in grado di indurre con la suggestione (Faria non credeva nel magnetismo animale) una anestesia locale sulla pelle o di convincere un soggetto di sentire freddo o caldo.
Il suo esotismo e il grande successo nell’indurre queste semplici suggestioni gli fecero guadagnare la reputazione di stregone, fino a che le autorità non lo rinchiusero alla Bastiglia.
Liberato dalla Bastiglia porterà il suo contributo alla Rivoluzione Francese comandando un intero battaglione.
Negli stessi anni, Faria conobbe numerosi personaggi fondamentali per la sua formazione, tra cui il Marchese de Puységur, allievo di Mesmer, studioso del sonnambulismo. Ma nel 1797, probabilmente a causa della sua attività di guaritore e “aggravata” dalla sua origine straniera, Faria venne arrestato e rinchiuso nel terribile Chateau d’If, dove sarebbe rimasto per ben 17 anni.
Riuscì a salvarsi dalla pazzia solo grazie alla sua passione per la medicina, agli studi sul mesmerismo e all’approfondimento delle arti meditative, che gli permisero di praticare la suggestione su se stesso e di approfondine le potenzialità.
Quando nel 1814 torna a Parigi, ormai vecchio, Faria riprende ad operare guarigioni nel suo studio guadagnandosi, oltre a numerosi clienti, anche il soprannome di Abate di Bronzo. Il clero lo bolla come emissario del demonio, medici e scienziati affermano che sia un ciarlatano. Le persecuzioni aumentano costringendolo a ritirarsi dall’attività, ma prima di morire nel 1819 riesce a pubblicare De la cause du sommeil lucide ou Etude de la Nature de l’Homme” dell’Abate de Faria, Bramino, Dottore in Teologia e Dottore in Filosofia, Membro della medical society di Marsiglia e Ex-professore all’università di Francia” l’opera che racchiude tutte le sue scoperte e che segna il passaggio tra il mesmerismo semi-magico e il moderno ipnotismo di stampo scientifico.

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